Consigli per la corretta posa di TMD 1011
Nelle applicazioni verticali, come i muri di fondazione, e in quelle orizzontali, come le coperture piane, è necessaria la protezione meccanica dell’impermeabilizzazione e, spesso, anche il drenaggio: TMD 1011 è una membrana bugnata, di produzione TeMa Building Solutions, che svolge entrambe le funzioni: drenaggio nelle applicazioni verticali e protezione dell’impermeabilizzazione in quelle orizzontali.
Alcuni suggerimenti per la posa di TMD 1011 in superfici orizzontali
Copertura piana con finitura in ghiaia (zavorrata)
1 Finitura in ghiaia
2 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
3 Membrana impermeabilizzante
4 Isolamento termico e acustico
5 Barriera al vapore
6 Sottostrato inclinato
7 Struttura portante
Vialetti e aree verdi
1 Pavimentazione in masselli autobloccanti
2a Strato di allettamento in pietra frantumata
2b Terreno di coltivo
3 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
4 Membrana impermeabilizzante
5 Barriera al vapore
6 Sottostrato inclinato
7 Struttura portante
Superfici idonee al movimento veicolare A
1 Pavimentazione progettata per sostenere carichi di veicoli
2 Strato di allettamento in sabbia
3 Membrana TMD 1011 che agisce come:
– strato di drenaggio
– substrato al posto dei tradizionali composti di livellamento in calcestruzzo
– strato di separazione e contenimento di percolati (oli o idrocarburi)
4 Struttura di base / terreno
Superfici idonee al movimento veicolare B
1 Pavimentazione progettata per sostenere carichi di veicoli
2 Strato di allettamento in sabbia
3 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
4 Membrana impermeabilizzante
5 Sottostrato inclinato
6 Struttura portante
Alcuni suggerimenti per la posa di TMD 1011 in superfici verticali
Srotolare la membrana e applicarla verticalmente od orizzontalmente: in quest’ultimo caso la larghezza del rotolo corrisponde all’altezza della parete da proteggere. Due membrane consecutive devono sovrapporsi per circa 20 cm e le bugne devono incastrarsi.
In caso di giunzioni orizzontali, se la membrana TMD 1011 non è sufficientemente larga da coprire completamente l’altezza dell’installazione, il primo strato deve essere installato dalla base verso l’alto e successivamente, mantenendo una sovrapposizione di almeno 15 cm, il secondo strato deve essere installato sovrapponendo verso l’esterno (cioè il lato lontano dalla parete) il primo strato. Nell’area sovrapposta, installare rondelle ogni 20 cm.
Ingressi delle linee dei servizi, come condutture dell’acqua, del gas, delle fognature o simili
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- Posizionare mastice sigillante attorno alla conduttura o all’ingresso.
- Tagliare la membrana TMD 1011 verticalmente in modo che si estenda di 15 cm oltre la conduttura o l’ingresso, rifilando la membrana in modo che aderisca nel modo più stretto possibile.
- Posizionare mastice sigillante sulla membrana in modo che ci sia uno strato di mastice sia sopra che e sotto la membrana attorno alla conduttura o all’ingresso.
- Iniziare la successiva applicazione della membrana 15 cm prima della conduttura o dell’ingresso in modo che la sovrapposizione attorno alla conduttura o all’ingresso sia di 30 cm. Rifilare nuovamente attorno alla conduttura o all’ingresso per una tenuta stagna.
- Installare fermi ogni 20 cm lungo il bordo della membrana sovrapposta.
Cambiamento di livello o aree dove la parte liscia è stata rifilata
Utilizzare T-Profile + T-Nails per sigillare il bordo, provvedendo a utilizzare un sigillante per l’area per assicurare un’adeguata tenuta della stessa.
TMD 1011 va protetta inoltre con T-Profile per impedire che il terreno penetri nella fessura tra parete e membrana. Successivamente si può procedere con il fissaggio tramite rondelle e chiodatura con T-Nails distanziati a intervalli di 20-30 cm, sia lungo il bordo superiore della membrana bugnata sia lungo il profilo.
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Parcheggio sul tetto: soluzione estrema di recupero spazio
I centri urbani sono sovraffollati di veicoli e di zone interdette ai non autorizzati, i parcheggi sono “stressati” e le superfici non bastano mai. A fianco delle soluzioni più “standard” di coperture carrabili, come per esempio in caso di garage interrati, non è azzardato immaginare, ove strutturalmente possibile, di progettare o recuperare spazi su coperture sopraelevate.
Durante le vacanze, anche i viaggiatori potranno trovare conforto dai parcheggi sui tetti di edifici pubblici o a uso pubblico. Nelle ore in cui gli uffici sono chiusi, per esempio, questi parcheggi possono trasformarsi in risorsa, soluzione ideale per recuperare spazio e aumentare il numero di posteggi per i viaggiatori nelle zone ad alta affluenza turistica.
La continua movimentazione di veicoli e l’esposizione a qualsiasi evento atmosferico, dal gelo al caldo torrido, richiede materiali di costruzione idonei allo scopo. Un grande utilizzo che rende imperativo prevedere degli strati (stratigrafia progettuale) che assolvano a specifiche funzioni. Vediamo quali.
A cosa bisogna porre attenzione nei tetti adibiti a parcheggio?
Su questo tipo di coperture gravano elevati carichi, statici e di passaggio, di ogni tipo di vettura. Ciò richiede un’attenzione maggiore nella protezione meccanica dello strato impermeabile e nella resistenza ad alte compressioni.
Altro aspetto da considerare è il drenaggio. Le acque meteoriche possono penetrare negli strati inferiori danneggiandoli, per cui serve garantire un corretto deflusso verso l’esterno.
Noi consigliamo l’applicazione di membrane bugnate accoppiate a TNT o geocompositi drenanti con monofilamenti o georeti.
Per la funzione di drenaggio proponiamo il geocomposito drenante T-Mix Drain Plus. La variante T-Mix Drain WP Plus è accoppiata su un lato a un geotessuto filtrante e sull’altro a una membrana poliolefinica, in grado di evitare o limitare le infiltrazioni di olii o idrocarburi; un cordolo butilico lungo la cimosa, consente di fissare le sovrapposizioni tra le membrane accostate.
In alternativa si può optare per le georeti T-Net Drain 5 e T-Net Drain 7, accoppiate a TNT su entrambi i lati.
La funzione di protezione meccanica, insieme a quella di drenaggio, può essere invece svolta dal geocomposito drenante TMD 1011. Il prodotto accoppia un geotessuto filtrante a una membrana bugnata, la cui conformazione consente un efficace drenaggio anche ad alti carichi di sollecitazione (fino a 400 kPa).
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Non si può andare in su? Conquistiamo spazio in giù!
Oggi ci sono soluzioni che consentono di realizzare ambienti interrati perfettamente vivibili e confortevoli.
Anche scantinati esistenti, poco usati, possono essere recuperati, certo, ma è necessario avere qualche accorgimento costruttivo per assicurare la salute dell’edificio e la salubrità degli ambienti.
Vediamo perciò a cosa bisogna prestare maggiore attenzione.
Umidità e infiltrazioni
I piani interrati sono a diretto contatto con il terreno sia nel pavimento sia nei muri verticali.
L’acqua proveniente da eventi meteorici o dall’umidità propria del terreno può penetrare il calcestruzzo e far insorgere macchie e muffa che tenderanno a scrostare il muro. I danni estetici sono gravi quanto i danni strutturali: la muffa è tutt’altro che salutare!
Diventa necessario, quindi, prevedere una barriera di separazione fra la struttura e il terreno che assolva alla funzione di damp-proofing, ossia di controllo dell’umidità in assenza di pressione idrostatica (clicca qui per approfondire).
TeMa Building Solutions propone T-Bentostop nella versione F e F XL, un geocomposito che si aggancia al calcestruzzo composto da bentonite sodica naturale con la funzione di impermeabilizzazione, e T-Kone, la membrana bugnata in HDPE disponibile in più varianti.
Drenaggio
Nel terreno, anche in prossimità delle strutture, può scorrere acqua di falda o dispersa che aumenta il carico sui muri. Diventa, quindi, fondamentale provvedere a drenarla e impedirne l’ingresso riducendo la pressione idrostatica esercitata sulle superfici: le membrane bugnate T-Kone G Drain e T-Net Drain e i geocompositi drenanti della serie T-Mix Drain assolvono questa funzione mantenendo i muri asciutti.
Protezione meccanica dell’impermeabilizzazione
I muri verticali dei locali interrati devono tollerare grossi carichi esercitati dal terreno ed è fondamentale provvedere sistemi in grado di proteggere lo strato impermeabile affinché sia garantita la sicurezza e la durabilità dell’edificio.
La serie T-Kone, T-Kone Star e TMD (anche nella versione Plus) sono membrane bugnate specificatamente pensate per le fondazioni e le opere interrate: l’elevata capacità di carico che possono tollerare le rendono adatte ad applicazioni di questo tipo.
Aerazione
Al fine di mantenere la muratura asciutta e consentire un continuo e importante riciclo d’aria, si possono applicare le membrane bugnate con le bugne rivolte verso l’interno. In questo modo, la loro forma rialzata crea di canali di aerazione tramite i quali il muro può letteralmente “respirare”.
Idee per rinnovare il tuo seminterrato
È stato stimato che il valore dell’immobile aumenti di circa un terzo se si possiede un piano interrato ben progettato. Un locale in più è sempre molto utile e la destinazione d’uso può essere molto soggettiva.
Si può optare per uno studio in cui lavorare in smart working, una spaziosa lavanderia in cui poter stendere i panni, una sala giochi per i bambini, una zona relax, una sala prove per i provetti musicisti di casa, o ancora per uno spazio disimpegnato in cui accogliere gli amici, una cantina in cui conservare le migliori bottiglie con area degustazione, una palestra o una personale sala cinema.
- Pubblicato il BUILDING, Fondazioni e opere interrate, Fondazioni e opere interrate - Sistemi di damp proofing, Fondazioni e opere interrate - Sistemi di drenaggio, Fondazioni e opere interrate - Sistemi di impermeabilizzazione, Fondazioni e opere interrate - Sistemi di protezione meccanica, Geocompositi Drenanti, Membrane bugnate e accessori