Le valutazioni tecniche nella costruzione di opere in terra rinforzata
Le opere in terra rinforzata hanno riscosso molto successo negli ultimi anni e vengono realizzate ovunque possibile, quasi soppiantando le terre armate in calcestruzzo.
Impiegate in svariati ambiti, contano importanti vantaggi, economici e ambientali. A differenza delle terre armate in calcestruzzo, infatti:
- sono sostenibili perché rinverdiscono;
- consentono un grande recupero di spazio, grazie ad inclinazioni elevate fino agli 80° (contro i 30-40° delle scarpate in terra naturale);
- minor inquinamento grazie a un minor numero di camion che trasportano i materiali da costruzione;
- per i riempimenti, sfruttano il terreno di scavo, purché compatibile con le regole di stabilità, evitando il trasporto di altro materiale;
- una volta rinverdite, si integrano nel territorio, salvaguardando gli aspetti paesaggistici dei nostri borghi.
In ogni caso, prima di progettare l’intervento ci sono alcuni aspetti e dati da valutare.
Dati preliminari da conoscere
Per prima cosa è necessario acquisire le fondamentali informazioni tecniche per valutare la fattibilità dell’opera, come:
- indagini geognostiche relative all’area su cui si è ipotizzata la realizzazione della struttura
- rilievi planoaltimetrici
- sezioni significative circa lo stato di fatto
- geometria della futura opera (inclinazione del fronte, altezza, suddivisione in più balze, pendenza della parte sommitale)
- carichi esterni applicati alla struttura (carichi sommitali nel caso si debba prevedere un parcheggio oppure una strada)
- classificazione sismica dell’area
- caratteristiche geotecniche (angolo di attrito interno, coesione e peso specifico) del terreno a tergo la futura opera, del terreno di fondazione, del terreno di riempimento
- presenza di falde sospese o infiltrazioni di altra natura.
A questo punto si può procedere con le verifiche di calcolo con dei specifici programmi.
Le verifiche di calcolo
Si effettuano delle verifiche interne ed esterne. Quanto alle prime, si effettuano:
- il test di resistenza dei rinforzi, che valuta eventuali meccanismi di collasso e determinano spaziatura, lunghezza, resistenza a trazione dei geosintetici che si andranno a posare
- il test di sfilamento per verificare che il rinforzo applicato non si rompa o si sfili
- il test di scorrimento, affinché non si verifichino moti traslativi lungo i piani di posa
- il test del risvolto, per accertarsi che la lunghezza praticata nella parte superiore del singolo strato risulti stabile.
Quanto alle verifiche esterne da effettuare in fase esecutiva, ricordiamo il test di scivolamento, di ribaltamento, di capacità portante e di stabilità globale.
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Nuove soluzioni nella costruzione e/o sistemazione delle strade
La sicurezza delle infrastrutture stradali è l’obiettivo primario e gli interventi di manutenzione – preventiva o straordinaria che sia – sono sistematici.
I manti stradali sopportano carichi di traffico cospicui e cambiamenti atmosferici con escursioni termiche elevate. Si rende necessaria quindi una costante manutenzione per assicurare la regolarità della superficie e la stabilità degli elementi strutturali.
Vediamo quali sono i principali fattori da considerare nella costruzione ex novo o nella manutenzione delle strade.
Controllo dell’erosione erosione superficiale
È principalmente dovuta ai cicli di gelo/disgelo che rendono il bitume meno elastico e quindi più facilmente soggetto a vuoti interni. Tali vuoti lasciano penetrare l’acqua negli strati sottostanti, erodendo gradualmente la struttura.
A ciò si sommano i grossi carichi di traffico, soprattutto se di mezzi pesanti, che causano una deformazione degli strati superficiali: la conseguenza è la penetrazione d’acqua che “ammorbidisce” la struttura rendendola meno resistente.
Il drenaggio anticapillare
Un concetto piuttosto complesso, ma molto sorvegliato in ambito edilizio, è quello della capillarità dell’acqua, ossia la capacità dei liquidi di muoversi in microspazi anche contro la forza di gravità. Aiutata dalle pressioni esercitate sugli strati più profondi, risale verso l’alto trascinando con sé le componenti più fini dei materiali, provocando fenomeni di deformazione.
Occorre, quindi, prevedere un geocomposito drenante, una membrana tridimensionale ottenuta dall’accoppiamento di due o più componenti sintetiche con la funzione di convogliare i fluidi verso l’esterno e impedirne la risalita.
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Rinforzo
A volte può essere necessario posizionare delle griglie di rinforzo, soprattutto in caso di pendenza più o meno accentuata che causerebbe uno scivolamento verso il basso di una banchina stradale.
Ovviamente la scelta del tipo di rinforzo più adatto, e quindi anche della posizione della geogriglia nella stratigrafia, dipende dalle problematiche da affrontare, tra le quali quella di rinforzare l’area superficiale per limitare la propagazione delle lesioni agli strati sottostanti, migliorare la capacità portante e ridurre le sollecitazioni trasmesse agli strati più profondi, oppure quella di provvedere ad assolvere la funzione di separazione (e di anticontaminante).
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Stabilizzazione
Durante gli interventi può capitare di imbattersi in terreni più soffici, che possono manifestare fenomeni di instabilità o addirittura, nelle prime fasi de lavori, di collasso. Se anche non dovesse compromette la fattibilità dell’opera, questo comunque rischia di pregiudicare i requisiti minimi di sicurezza previsti per legge.
Anche in questo caso, i geosintetici sono la risposta al problema, perché assorbono le tensioni almeno fino al momento in cui l’opera raggiunge una sua stabilità strutturale.
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Interventi ambientali fedeli alla nostra filosofia
Una riconsiderazione ambientale
Nel corso dei secoli il rapporto tra l’uomo e l’ambiente ha subito forti tensioni. Lo sviluppo rurale e lo slancio edilizio hanno indubbiamente stravolto determinati paesaggi, riducendo gli spazi naturali per fare fronte a nuove aree urbane e agricole. Questo tipo di interventi ha condotto a una crisi del sistema ecologico, costringendo a una rivalutazione di quell’equilibrio precario che intercorre tra l’economia e l’ambiente.
Questo il background socio-culturale da cui è partita una riconsiderazione globale tesa a definire programmi e nuove formule di gestione del territorio. Ecco da dove nasce il posizionamento di TeMa Geo Solutions, la divisione TeMa dedicata agli interventi di carattere ambientale, di tutelare il suolo, offrendo l’opportunità di intervenire attraverso soluzioni e prodotti ecocompatibili, capaci di inserirsi nell’ambiente senza minarne l’aspetto né la messa in sicurezza.
Lo sviluppo sostenibile secondo TeMa
Incastonata ai piedi di colline dichiarate patrimonio dell’umanità UNESCO, la sede centrale di TeMa non poteva che corrispondere coerentemente a questo desiderio di sostenibilità, diffuso da qualche anno a questa parte. Ma in che modo ha contribuito? Attraverso un uso responsabile delle materie prime, l’utilizzo di soluzioni 100% naturali e modalità di interventi a basso impatto ambientale.
Prodotti naturali
Per fare un esempio concreto, al problema dell’erosione superficiale del terreno a opera di piogge meteoriche, TeMa risponde con Ecovernet® in fibre naturali come la juta o Ecovermat® in fibre naturali del tipo paglia e cocco – oppure in fibra di cellulosa biodegradabile.
La posa di questa categoria di prodotti consente interventi immediati anche in situazioni difficilmente raggiungibili dai mezzi di cantiere. L’integrazione col terreno in questi tipi di interventi è totale e garantisce risultati duraturi nel tempo.
Interventi green
Una novità interessante introdotta dai nostri tecnici è l’impiego di materiali leggeri che si caratterizzano per l’ingombro ridotto che non solo incide sui costi dell’opera ma che ne accelera i tempi in cantiere. Nella realizzazione di sistemi di drenaggio, ad esempio, TeMa non si appoggia a quella categoria di inerti provenienti da cave che devono essere estratti e trasportati. Ricorre invece a geocompositi drenanti come Q-Drain, evitando spreco di energie, emissione di CO₂ nell’aria e assicurando una rapidità di posa.
Queste sono soltanto alcune esemplificazioni per mostrare le potenzialità che il campo dell’ingegneria ambientale sa offrire:
- Riduzione dei costi, pur mantenendo l’efficacia degli interventi
- Sostenibilità delle azioni perpetrate
- Tutela e salvaguardia del suolo
- Promozione di materie prime naturali
Per comprendere appieno la nostra filosofia, sfoglia il nuovo catalogo dedicato alla tutela dei vigneti, patrimonio naturale e culturale delle nostre terre e tratto identificativo della nostra storia. Al suo interno troverai prodotti e soluzioni per un agire responsabile ed ecocompatibile.
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