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Categoria: GEO

Gallerie: il problema delle venute d’acqua e delle infiltrazioni

lunedì, 13 Giugno 2022 da Tema Corporation
TeMa Geo Solutions - Tunnels and the problems of groundwater inflows and water seepage

Andiamo verso l’estate e finalmente, dopo due anni di pandemia, ricominceranno gli esodi verso le località turistiche. Chi sceglie la montagna o, in alcuni casi come ad esempio nella riviera ligure, il mare si troverà ad attraversare più di una galleria di cui è costellata l’Italia.

Infatti, il nostro Paese risulta essere una delle nazioni europee con il maggior numero di gallerie stradali. Per quanto riguarda la rete TERN (RETE STRADALE TRANSEUROPEA) sono attualmente in esercizio circa 610 gallerie stradali per una lunghezza totale di circa 710 km e la totalità delle gallerie in esercizio su strade di competenza ANAS è di 1235 per una lunghezza totale di circa 755 km.

Soprattutto in quelle più datate può capitare di notare ampie macchie di umidità che percorrono in altezza i muri interni o pericolosi ristagni d’acqua a terra. Vediamo quindi cosa succede esattamente e come prevenire il problema.

 

Nella costruzione di gallerie oggi esistono sistemi e materiali collaudati, ma il problema su cui bisogna porre ancora molta attenzione è l’aspetto idrogeologico che mette in luce due problematiche principali: le venute d’acqua e le infiltrazioni.
Per venuta d’acqua si intende l’improvvisa fuoriuscita d’acqua dalla parete derivante da una falda che trova un nuovo sfogo, quindi oltre alla sua individuazione diventa prioritario progettare opportuni metodi di drenaggio.
Per infiltrazione, invece, si intende il passaggio d’acqua dovuto alla sua innata capillarità o alla forza di gravità.

 

Le conseguenze si vedono se i problemi non vengono affrontati, o meglio prevenuti, correttamente.

L’acqua, infatti, è una la grande minaccia per le opere come le gallerie, perché riduce la durabilità del rivestimento in calcestruzzo, provocando un deterioramento strutturale, mettendo a rischio gli impianti e costituendo un pericolo per la sicurezza stradale.

 

Cosa fare per l’acqua?

La soluzione ideale è progettare con idonei sistemi di drenaggio, con membrane bugnate e geocompositi drenanti.

Maxistud e HDD di TeMa Geo Solutions sono le membrane bugnate in HDPE ad elevata resistenza a compressione: la prima è una membrana termoformata da 20 mm, la seconda è una membrana da 10 mm accoppiata a un geotessile non tessuto, disponibile con diversi pesi e resistenze a compressione crescenti.

Si può agire anche con geocompositi drenanti come Q-Drain ZW5 60 20P TG da 5mm di spessore con anima in monofilamenti e un tnt.

La scelta del prodotto e dello spessore dipende dalle condizioni di venuta d’acqua e dal relativo rischio di infiltrazioni.

 

 

Drainagedrenaggiogeocompositiinfiltrazionimembrane bugnateTeMa Geo Solutions
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Le discariche controllate e l’importanza di isolarle

mercoledì, 13 Aprile 2022 da Tema Corporation
TeMa Geo Solutions - Landfills

Le discariche di rifiuti inerti, non pericolosi e pericolosi sono governate da leggi specifiche di ogni Paese (in Italia il D.Lgs del 3 settembre 2020) che prevedono regole ben precise sulla costruzione e il mantenimento di questi siti.

Essendo praticamente all’interno del terreno ed essendo programmate per determinati tipi di rifiuti, devono rispettare standard ambientali e di sicurezza.

Vediamo tutto nel dettaglio.

 

I rischi di non isolarle

Partendo dal presupposto che è fondamentale effettuare un corretto smaltimento, molti rifiuti possono impiegare anni – addirittura decenni – a disattivarsi e a ultimare i naturali processi di decomposizione. In questa fase producono numerosi liquami, come il percolato, che è altamente contaminante per il terreno e le falde acquifere.

Inoltre, vengono prodotti anche dei biogas, in particolare metano e anidride carbonica, risultato della degradazione di materiale organico, che devono essere controllati e che potrebbero essere utilizzati per la produzione di energia rinnovabile.

 

Come isolarle

Le discariche controllate devono essere isolate dal terreno che le ospita, ma per essere sicure le funzioni da assolvere sono diverse.

 

Controllo dell’erosione superficiale

La vegetazione protegge naturalmente il terreno dall’erosione dovuta ad agenti atmosferici come vento e pioggia che causerebbe cedimenti. In attesa che avvenga l’inerbimento a proteggere le sponde e la superficie della discarica ci sono le geostuoie antierosive nella versione biodegradabile e sintetica da scegliere in base alle esigenze.TeMa Geo Solutions propone una vasta gamma tra cui scegliere, consultabile qui.

 

Rinforzo

A volte la discarica viene progettata e costruita su pendii più o meno ripidi. Nel caso in cui la pendenza sia elevata e il terreno non riesca da solo a sostenersi, è doveroso applicare delle griglie di sostegno al fine di evitare scivolamenti che esporrebbero e danneggerebbero gli strati inferiori. Vedi le nostre soluzioni.

 

Drenaggio

Attraverso alcuni prodotti specifici, i geocompositi drenanti, è necessario provvedere al drenaggio delle acque meteoriche, ma anche del percolato che inevitabilmente si forma e che deve essere tenuto lontano dal terreno.

 

Barriera

Prodotti a base di bentonite, come Barrier Bento, consentono di impermeabilizzare l’area sia nelle pareti con inclinazioni elevate, sia nel fondo.

 

Capping

Anche le discariche hanno una copertura finale che deve rispondere a dei criteri ben precisi. Tra questi ricordiamo sempre l’isolamento dei rifiuti dal terreno e il controllo dell’erosione superficiale, ma altrettanto importanti sono la minimizzazione delle infiltrazioni di acqua e l’inserimento nel paesaggio.

 

controllo erosionediscaricheDrainagedrenaggiogeogriglie di rinforzoGeoSolutionsimpermeabilizzazionereinforced geogridswaterproofing
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Nuove soluzioni nella costruzione e/o sistemazione delle strade

martedì, 15 Marzo 2022 da Tema Corporation
TeMa Geo Solutions - Roads

La sicurezza delle infrastrutture stradali è l’obiettivo primario e gli interventi di manutenzione – preventiva o straordinaria che sia – sono sistematici.

I manti stradali sopportano carichi di traffico cospicui e cambiamenti atmosferici con escursioni termiche elevate. Si rende necessaria quindi una costante manutenzione per assicurare la regolarità della superficie e la stabilità degli elementi strutturali.

Vediamo quali sono i principali fattori da considerare nella costruzione ex novo o nella manutenzione delle strade.

 

Controllo dell’erosione erosione superficiale

È principalmente dovuta ai cicli di gelo/disgelo che rendono il bitume meno elastico e quindi più facilmente soggetto a vuoti interni. Tali vuoti lasciano penetrare l’acqua negli strati sottostanti, erodendo gradualmente la struttura.

A ciò si sommano i grossi carichi di traffico, soprattutto se di mezzi pesanti, che causano una deformazione degli strati superficiali: la conseguenza è la penetrazione d’acqua che “ammorbidisce” la struttura rendendola meno resistente.

 

Il drenaggio anticapillare

Un concetto piuttosto complesso, ma molto sorvegliato in ambito edilizio, è quello della capillarità dell’acqua, ossia la capacità dei liquidi di muoversi in microspazi anche contro la forza di gravità. Aiutata dalle pressioni esercitate sugli strati più profondi, risale verso l’alto trascinando con sé le componenti più fini dei materiali, provocando fenomeni di deformazione.

Occorre, quindi, prevedere un geocomposito drenante, una membrana tridimensionale ottenuta dall’accoppiamento di due o più componenti sintetiche con la funzione di convogliare i fluidi verso l’esterno e impedirne la risalita.

Puoi scopri tutte le nostre soluzioni qui.

 

Rinforzo

A volte può essere necessario posizionare delle griglie di rinforzo, soprattutto in caso di pendenza più o meno accentuata che causerebbe uno scivolamento verso il basso di una banchina stradale.

Ovviamente la scelta del tipo di rinforzo più adatto, e quindi anche della posizione della geogriglia nella stratigrafia, dipende dalle problematiche da affrontare, tra le quali quella di rinforzare l’area superficiale per limitare la propagazione delle lesioni agli strati sottostanti, migliorare la capacità portante e ridurre le sollecitazioni trasmesse agli strati più profondi, oppure quella di provvedere ad assolvere la funzione di separazione (e di anticontaminante).

Scopri le nostre soluzioni qui.

 

Stabilizzazione

Durante gli interventi può capitare di imbattersi in terreni più soffici, che possono manifestare fenomeni di instabilità o addirittura, nelle prime fasi de lavori, di collasso. Se anche non dovesse compromette la fattibilità dell’opera, questo comunque rischia di pregiudicare i requisiti minimi di sicurezza previsti per legge.

Anche in questo caso, i geosintetici sono la risposta al problema, perché assorbono le tensioni almeno fino al momento in cui l’opera raggiunge una sua stabilità strutturale.

Scopri le soluzioni della linea X-Grid qui.

 

Drainagedrenaggiogeocompositigeogridsgeogriglie di rinforzogeosinteticistradeTeMa Geo Solutions
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Perché sui campi da calcio non si formano le pozzanghere?

martedì, 15 Febbraio 2022 da Tema Corporation
TeMa Geo - Drainage on soccer fields

Facciamo un passo indietro: oggi i campi in erba artificiale rappresentano la soluzione più conveniente per le società calcistiche, sia per quelle in prima squadra sia per il settore giovanile. La realizzazione di un sistema artificiale rappresenta perciò una possibilità da non sprecare. Per questo è importante realizzare un campo artificiale adatto per il proprio tipo di utilizzo e livello di gioco.

Lo staff TeMa può affiancare nella realizzazione – soprattutto nella fase progettuale – per definire le caratteristiche del campo in erba sintetica, conoscendo bene i diversi strati che lo compongono (sottofondo, manto e intaso in sabbia, gomma o naturale) e le differenti caratteristiche che l’esperienza suggerisce in base alle differenti condizioni climatiche. La fase preliminare è importante anche per definire l’iter che qualunque società – nella quasi totalità dei casi tramite il comune, che ne è il proprietario – deve seguire per ottenere la realizzazione di un campo artificiale più adatto per tipologia e quantità di utilizzo.

 

Il segreto è…

…il drenaggio. Avere un sottofondo di qualità è ancora più importante del manto superficiale. E qui entra in campo l’esperienza TeMa con le proprie soluzioni drenanti sviluppate in 4 continenti, a garantire il puntuale smaltimento dell’acqua nel più breve tempo possibile e l’accessibilità al campo anche nelle peggiori condizioni atmosferiche.

 

Il drenaggio del campo in erba sintetica

Nei campi in erba sintetica il drenaggio delle acque è orizzontale: dopo aver stabilizzato e livellato la superficie, si applica una membrana impermeabile che impedisce ai liquidi di penetrare nel terreno sottostante e li convoglia verso le canalette ai lati lunghi del campo.

In questo modo, l’acqua non ristagna sulla superficie del campo, consentendo di evitare pozzanghere e asportazione del materiale superficiale.

 

Campo in erba naturale o sintetica?

Un manto in erba naturale richiede una manutenzione maggiore e maggiori costi: deve essere tagliata periodicamente, trattata, fertilizzata e annaffiata. Inoltre, eventi atmosferici possono compromettere la praticabilità del campo.

Al contrario, un manto sintetico resiste meglio agli agenti climatici, è praticabile sempre anche in modo intensivo, indipendentemente dalla stagione e richiede molta meno manutenzione: una semplice “pettinata” periodica è sufficiente per rivitalizzare il manto.

Oltre al (molto)minor tempo di realizzazione, un fattore che tende a far preferire il manto sintetico rispetto a quello naturale è la capacità permeabile del primo: il controllo che si ha sul filtraggio dell’acqua è nettamente superiore e il substrato è pensato per drenare l’acqua in eccesso in caso di forti precipitazioni e/o immagazzinarla. Risulta quindi più semplice il mantenimento delle condizioni favorevoli sia di gioco che di durabilità del campo, salvaguardando anche la salute dei calciatori.

 

Cosa rende il campo così omogeneo e lineare?

Ciò che consente il massimo delle prestazioni sono i geocompositi drenanti.

Q-Drain ZW8 Football è composto da un anima in monofilamenti e due TNT a cui può essere aggiunta, se necessario, una membrana in PE.

Q-Drain ZW8 WP Football, ideale nelle applicazioni a drenaggio orizzontale, è composto da un’anima in monofilamenti accoppiata a un TNT e un film impermeabilizzante.

A supportare questi prodotti consigliamo T-Kanal Football, una canaletta in cemento per il drenaggio perimetrale che al suo interno ospita una speciale membrana drenante. Per completare il sistema ci sono la griglia, i fissaggi e T-Tape per l’eventuale giunzione dei rotoli in fase di posa.

 

DrainagedrenaggiogeocompositiGeoSolutions
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L’importanza delle geogriglie nelle opere in terra rinforzata

giovedì, 09 Dicembre 2021 da Tema Corporation
TeMa Geo Solutions - reinforced earth structures and geogrids

Negli ultimi anni le opere in terra rinforzata hanno riscosso particolare successo in ambito progettuale ricoprendo un ottimo valore funzionale ed estetico sia nell’edilizia residenziale sia in ambito pubblico.

Si tratta di interventi che ottengono i migliori risultati facendo “lavorare in sinergia” il terreno e i geosintetici, ognuno con delle caratteristiche proprie che assicurano nell’insieme la stabilità dell’opera.

È facile intuire l’alto valore ambientale di soluzioni di questo tipo, ma analizziamo meglio i due protagonisti delle terre rinforzate, capiamo come e perché lavorando insieme raggiungono, anche dal punto di vista estetico, incredibili risultati.

 

Cosa sono le opere in terra rinforzata

Si tratta di interventi strutturali in svariate pendenze e dimensioni con lo scopo di contenimento e/o stabilizzazione. Si riconoscono alcuni campi di applicazione principali:

  • Rilevati stradali e ferroviari.
  • Ripristino e consolidamento di un terreno franato in ambito stradale.
  • Realizzazione di rampe di ascesa e discesa dai cavalcavia.
  • Rialzi arginali di canali o fiumi.
  • Barriere paramassi.
  • Barriere antirumore in ambito stradale o ferroviario.
  • Allargamento di parcheggi sopraelevati.
  • Realizzazione terrazzamenti in terreni coltivati a vigneti.
  • Consolidamento del terreno all’imboccatura dei tunnel.

 

Geo - geogriglie in terra rinforzata - canale

Rinforzo di un canale

Geo - geogriglie in terra rinforzata - abitazione privata

Rinforzo in abitazione privata

Geo - geogriglie in terra rinforzata - strade

Rinforzo strade

Geo - geogriglie in terra rinforzata - vigneto

Rinforzo vigneto

 

Cosa sono le geogriglie e perché sono spesso la soluzione vincente

Il terreno ha di per sé delle caratteristiche intrinseche di attrito e resistenza alla compressione, ma possiede una resistenza a trazione praticamente nulla. Questo non è sufficiente a garantire la stabilità della struttura.

Pendenze importanti, eventi atmosferici, vicinanza agli argini… possono erodere il terreno causando frane e cedimenti, quindi nelle opere in terra rinforzata al terreno si abbinano le geogriglie, strutture bidimensionali inserite orizzontalmente all’interno del terreno che si integrano con esso senza deformarsi. La loro struttura a maglia aperta sviluppa delle resistenze “passive” aumentando l’effetto stabilizzante.

Questo accoppiamento sfrutta le capacità delle due parti costruttive e rende tutta la struttura più performante.

Ovviamente per la fattibilità di opere di sostegno si devono tenere conto:

  • delle caratteristiche intrinseche del terreno, quali la granulometria, lo stato di addensamento e le resistenze al taglio e il fenomeno della dilatanza;
  • delle caratteristiche delle geogriglie stesse, come la resistenza a trazione e rigidezza, l’impiego di materie prime (polimeri) in grado di poter resistere anche in condizioni chimico-fisiche aggressive (attacchi degli agenti chimici, pH dei terreni…), la struttura geometrica adeguata.

 

Rinverdimenti

Alla fine ritornerà l’erba e non si vedrà nulla dell’opera: una struttura rinforzata davvero bella e naturale. Il rinverdimento che, oltre alla funzione estetica, ricopre anche un ruolo significativo nell’aiutare il terreno nella sua naturale funzione di attrito.

 

 

Scopri tutti i dettagli sui nostri prodotti qui.

 

geogridsgeogriglie di rinforzoGeoSolutionsreinforced soil structuresterre rinforzate
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Terrapieni nei giardini di casa: piccole isole colorate

martedì, 16 Novembre 2021 da Tema Corporation
TeMa Geo Solutions - Embankments

Di sola muratura, abbelliti con piante e fiori di vario tipo e colore, più o meno alti, i terrapieni sono spesso parte dell’edilizia pubblica nei parchi e nelle piazze ma anche un elemento che contraddistingue i giardini privati. Nell’ambito di costruzioni urbane i terrapieni possono essere bordi di una strada privata, scalinate e aiuole, che raggiungono un’altezza relativamente ridotta, quasi sempre al di sotto di 1 metro.

L’effetto visivo è molto piacevole, organizzato e da personalizzare con i colori e le tipologie di piante che si preferiscono. Tuttavia, affinché l’opera abbia un’adeguata stabilità, la normativa prescrive alcune specifiche da tener presenti nella loro costruzione.

Un breve ripasso “scolastico”: partiamo dal capire cosa sono e come sono costruiti.

Cosa sono i terrapieni?

I terrapieni sono accumuli di terra che formano dei dislivelli nel terreno più o meno marcati e possono essere naturali o artificiali. I primi sono prodotti ed eventualmente accentuati da eventi franosi, mentre i secondi sono costruiti dall’uomo e consistono in un riporto di terra sostenuto da un muro, spesso al fine di evidenziare il dislivello.

Il rischio frane

In quanto tumuli di terra, soprattutto se di una certa altezza, i terrapieni possono venire messi a dura prova dagli eventi atmosferici, con conseguente erosione e ruscellamento dovuto alle acque meteoriche.

Si riconoscono, quindi, alcuni elementi caratterizzanti:

  • sistemi per drenaggio e scolo nella zona sottostante in cui si accumula tutta l’acqua piovana;
  • sostegno e rinforzo dei pendii, la parte più soggetta a erosione;
  • substrati e sistemi antidilavamento per consentire la crescita delle piante nelle condizioni migliori riparando la parte superiore del terreno dagli effetti di vento, sole e pioggia finché le piante non si sono rinforzate e ben radicate.

 

I muri a blocchi e le griglie di rinforzo

Come da regolamento, per impedire l’erosione del terreno o dell’irrigazione i terrapieni vengono rinforzati con i muri di contenimento in una combinazione di blocchi in calcestruzzo e geogriglie che rispondono alle esigenze geotecniche, edilizie e architettoniche.

TeMa Geo Solutions ha i prodotti adatti a creare questo tipo di costruzione.

Per il rinforzo del terreno proponiamo X-Grid, geogriglie di rinforzo uniassiali di tipo knitted realizzate con fili di poliestere ad alta tenacità e rivestite da uno strato protettivo in PVC.

Per quanto riguarda invece i muri di contenimento, la gamma prevede T-Block, un blocco monolitico in calcestruzzo per la realizzazione di murature rinforzate.

La particolarità di questo prodotto è l’incastro maschio/femmina, sagomato direttamente sul blocco, che assicura la massima connessione tra i blocchi, evitando così l’utilizzo di fermi meccanici, colle o malte e rende la parete più forte e resistente ai danni.

 

Geo - terrapieni

 

Scopri qui tutte le specifiche dei prodotti citati.

geogriglie di rinforzoGeoSolutionsmuri a blocchi
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La tutela del paesaggio vitivinicolo: tecnologie testate… lievi sul campo

giovedì, 14 Ottobre 2021 da Tema Corporation
TeMa Geo Solutions - La tutela del paesaggio vitivinicolo

La foto richiama un racconto aulico: “Inizia l’autunno e con esso le prime piogge, le giornate si accorciano, le temperature iniziano ad abbassarsi e soprattutto…È TEMPO DI VENDEMMIA!”

Siamo in Veneto orientale, le colline del Prosecco hanno dato il meglio di sé anche quest’anno e i grandi rimorchi d’uva continuano la loro sfilata verso le cantine, ma quella di quest’anno è una vendemmia che ha vissuto un andamento parecchio incerto del meteo: gelate in primavera inoltrata, piogge persistenti mescolate a siccità con forti temporali e grandinate in estate.

Non sono condizioni che aiutano i terreni che rischiano frane, cedimenti ed erosioni. Ma se si applicano le moderne tecnologie e i materiali di TeMa Geo Solutions espressamente progettati si può tutelare l’integrità del territorio e lo si può fare anche in modo sostenibile.

Vicino a noi, a pochi chilometri dalla sede centrale, le colline del prosecco sono in gran parte Patrimonio dell’Umanità UNESCO, quindi gli interventi posso solo essere solo ricostruttivi, di difesa dello status quo e assolutamente non invasivi: “delicati” per l’ambiente.

Per questo TeMa Geo Solutions ha pensato a soluzioni performanti per controllare l’erosione naturale del terreno, rinforzare i pendii e drenare l’acqua con:

  • le biostuoie in fibra di juta 100% naturali e biodegradabili come Ecovernet® J500 XL ed Ecovermat P Grass che garantiscono una protezione dall’asportazione del terreno da parte di agenti atmosferici e favoriscono il rinverdimento;
  • la geostuoia sintetica antierosione K-Mat F;
  • le geogriglie di rinforzo come X-Grid PET PVC che sopportano importanti livelli di sollecitazioni;
  • il geocomposito drenante Speedrain, che smaltisce l’acqua dal terreno circostante stabilizzando eventuali frane superficiali.

I prodotti

Biostuoia in fibra di juta 100% naturaliEcovernet J
Biostuoia in fibre naturali tipo paglia e coccoEcovermat
Geostuoia sintetica antierosioneK-mat
Geogriglie di rinforzoX-Grid PET PCV
Geocomposito drenante costituito da anima in monofilamenti, accoppiamento con due tnt filtrantiSpeedrain

Se desideri ricevere informazioni in merito, CONTATTACI. Oppure scarica il nuovo Catalogo VIGNETI direttamente dal sito.

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Trincee drenanti: l’innovazione di Speedrain

martedì, 06 Luglio 2021 da Tema Corporation

La trincea drenante è la soluzione adottata per stabilizzare un pendio o un versante interessato da moti di filtrazione perché consente di ridurre le pressioni interstiziali. Per la stessa ragione viene utilizzata anche per stabilizzare le frane superficiali di carattere traslativo frequenti in pendii poco scoscesi.

Il sistema classico

Nel sistema classico si realizza uno scavo a sezione rettangolare o trapezoidale e lo si riveste con un geotessile tessuto non tessuto riempito con materiali inerti naturali, come ghiaia o spezzato di cava a elevata permeabilità. Alla base di questo geotessile si posa una tubazione drenante che raccoglie l’acqua e ne consente l’allontanamento. La funzione drenante nelle trincee viene svolta dal materiale di riempimento, che generalmente è molto più permeabile del terreno circostante.

Inconvenienti principali

Questa soluzione, tradizionalmente adottata, presenta in realtà più di un inconveniente. I principali sono:

  • Gli ingenti volumi di ghiaia da conferire in cantiere e posizionare all’interno dello scavo.
  • Il volume degli scavi in ragione della loro profondità.
  • La necessità di scendere nello scavo per posizionare il geotessile e la tubazione.

Spesso non si ha molto spazio di manovra in questo genere di ambienti e grandi quantità di ghiaia o inerti potrebbero essere un problema.

L’innovazione di Speedrain

In alternativa alla trincea classica in ghiaia e geotessile, è possibile prevedere l’utilizzo di una trincea drenante sintetica mediante il sistema Speedrain. È una soluzione appositamente studiata sulla base delle limitazioni, o criticità, del metodo tradizionale.

Speedrain è un geocomposito drenante costituito da un’anima interna ottenuta per estrusione di monofilamenti sintetici aggrovigliati alla quale vengono termo accoppiati due geotessili filtranti. Il geocomposito termina con un’apposita tasca per l’alloggiamento del tubo drenante.

La tasca, in geotessile, è creata in fase produttiva insieme a una corda della stessa misura del rotolo. La corda serve per facilitare l’inserimento della tubazione all’interno della tasca una volta in cantiere.

I vantaggi di Speedrain

Speedrain è un sistema innovativo e i suo vantaggi ne sono la ragione. Eccone alcuni:

  • Il volume di materiale scavato è decisamente inferiore, perché sono necessarie trincee di alloggiamento in parete sottili.
  • Il trasporto in cantiere di ingenti quantitativi di materiale inerte non sarà più necessario, perché la trincea è riempita direttamente con il terreno tolto per lo scavo.
  • Un operaio non dovrà più andare giù nello scavo per posare la tubazione, perché quest’ultima è inserita nel sistema prima di posarlo all’interno della trincea.
  • La posa è più veloce perché i rotoli possono arrivare a 25 m di lunghezza.
  • Un mezzo di trasporto a pianale singolo può trasportare in cantiere più di 2 km di trincea tipo Speedrain.

La posa

Biostuoia in fibra naturale
Assemblaggio del sistema Speedrain: il tubo viene inserito nel sistema facilmente grazie alla corda inclusa.
Posizionamento di Speedrain all’interno della trincea.

Se desideri ricevere informazioni in merito, CONTATTACI. Oppure scarica il nuovo Catalogo VIGNETI direttamente dal sito.

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Le biostuoie per il controllo dell’erosione superficiale

lunedì, 22 Marzo 2021 da Tema Corporation

Sponde e pendii vengono spesso colpiti da fenomeni di erosione o dilavamento. Il ruolo di TeMa Geo Solutions in queste situazioni è quello di ricostruirli attraverso interventi rispettosi del territorio. I nostri prodotti uniti a un’attenta analisi del terreno e pianificazione dei lavori ci permettono di intervenire senza opere troppo invasive, nel rispetto del panorama ambientale in cui ci troviamo a intervenire.

 

Le biostuoie antierosione

Ecovernet e Ecovermat sono prodotti sviluppati dai nostri laboratori per il controllo dell’erosione superficiale, fenomeno che, a seconda della morfologia del terreno e dell’esposizione del versante roccioso, può richiedere l’impiego di rinforzi, specie finché l’inerbimento non ha raggiunto stabilità e consistenza.

Il vantaggio di utilizzare una stuoia come questa è proprio quello di fornire una protezione all’asportazione del suolo da parte di agenti atmosferici, con lo scopo ultimo della formazione naturale della vegetazione. La vegetazione, infatti, grazie alle radici esercita di per sé una naturale funzione antierosiva. Le biostuoie in fibre naturali – in juta nel caso di Ecovernet; paglia e cocco per Ecovermat – sono biodegradabili e possono essere anche pre-seminate per garantire un rinverdimento più rapido.

 

 

Ulteriori vantaggi delle biostuoie antierosione

Tra i vantaggi che offrono, oltre a quelli già evidenziati, è doveroso ricordare quelli legati ai costi d’opera. Materiali leggeri e ingombri ridotti consentono l’abbattimento delle spese di trasporto con una conseguente riduzione dell’inquinamento, altro punto a favore non da poco. Si riducono, così, le emissioni di CO₂ nell’aria mentre si tutela il nostro patrimonio ambientale.

 

Per ulteriori informazioni, visita il sito e scopri le nostre biostuoie antierosione.

biostuoiecontrollo erosioneEcovermatEcovernetstuoie antierosione
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I geosintetici sono soluzioni ad alte prestazioni, versatili e sostenibili

lunedì, 22 Febbraio 2021 da Admin

I geosintetici sono le soluzioni innovative del settore degli interventi di ingegneria ambientale ed edile per le loro caratteristiche di prestazioni, versatilità e sostenibilità.

 

Gli aspetti innovativi dei geosintetici

 

Il termine “geosintetici” deriva dalle stesse realizzazioni per cui sono utilizzati, le opere geotecniche. Si intendono tutte le tipologie di manti sintetici che sono principalmente utilizzati a contatto con la terra o altri materiali da costruzione e che, per le loro caratteristiche, stanno prendendo piede anche in molteplici applicazioni nel settore dell’edilizia.

Qualità come leggerezza e ingombro ridotto li rendono semplici da utilizzare da un punto di vista tecnico, senza influenzarne la resa in termini di prestazioni e affidabilità nel tempo. Proprio per questo riscontrano un consenso sempre più ampio da parte dei progettisti, che li scelgono in sostituzione di altre tecniche. È poi la loro innata versatilità che li rende un’ottima soluzione alternativa in applicazioni diversificate.

Le diverse tipologie di geosintetici si differenziano anche per la funzione che svolgono. Sono utilizzati in tutte quelle situazioni in cui si devono risolvere criticità relative a drenaggio, controllo erosione, filtrazione, rinforzo, impermeabilizzazione e protezione.

 

Funzioni e tipologie di geosintetici

 

In base ai materiali e alla procedura di realizzazione, i geosintetici si classificano in categorie differenti. Tra le offerte di TeMa ci sono geogriglie, georeti, geocompositi drenanti e geocompositi bentonici.

Le geogriglie sono materiali geosintetici con una struttura a maglie aperte che consente di sviluppare una resistenza passiva in corrispondenza degli elementi trasversali. Per questo loro effetto stabilizzante sono utilizzate per rinforzare terreni e nella realizzazione di muri di sostegno.

Le georeti hanno l’aspetto di una griglia e sono formate da filamenti in HDPE che si intersecano. Il reticolo forma un piano che consente il passaggio di liquidi e gas. Per questa loro funzione di drenaggio sono utilizzate per la copertura, il fondo e i fianchi delle discariche.

Le geostuoie possono essere utilizzate per la protezione di scarpate. Una volta posate, vengono ricoperte da uno strato di terreno. Le radici della vegetazione si aggrovigliano alla stuoia costruendo uno strato unico che protegge la scarpata dall’asportazione del terreno superficiale. La loro funzione è di controllo dell’erosione.

I geocompositi drenanti hanno funzione di drenaggio e sono formati da un’anima di monofilamenti e uno o due strati di tessuto non tessuto filtranti e permeabili.

Nell’ambito delle grandi opere, TeMa si caratterizza per la continua ricerca di nuovi prodotti e il coinvolgimento attivo di progettisti e imprese per trovare soluzioni personalizzate per tutti i progetti di ingegneria ambientale.

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