Soluzioni “naturali” per pendii asciutti con i prodotti TeMa
Ambiente, clima, energia, pianificazione territoriale, prevenzione dai rischi naturali, ricerca e gestione del patrimonio idrico sono l’oggi che ricercatori e progettisti devono affrontare in relazione ad opere ambientali. Sono cioè tutte “parole d’ordine” della geotecnica moderna che richiedono conoscenze specifiche e uso di materiali idonei, con la consapevolezza che la ricerca delle soluzioni è in continua evoluzione. Con un approccio proattivo che mette a disposizione applicazioni geotecniche per la difesa del suolo e competenze per contribuire alla gestione sostenibile dei processi, oggi si possono realizzare le opere necessarie mettendo in sicurezza il territorio e armonizzando il paesaggio.
Le acque superficiali modellano il suolo – oggi più di ieri, visto l’accentuarsi di fenomeni estremi – e oggi si è sviluppata la consapevolezza che le risorse “naturali” di cui disponiamo sono in grado di contenere gli effetti di dilavamento e ruscellamento. Nei pendii asciutti, per esempio, l’erosione del suolo si manifesta come il processo di rimozione del materiale che lo compone attraverso azioni meccaniche e chimiche di acqua e vento. Dal punto di vista tecnico/scientifico, viene effettuata un’ulteriore distinzione: oltre al concetto di erosione del suolo (soil erosion), si aggiungono quelli di perdita di suolo (soil loss) e di produzione di sedimenti (sediment yield).
L’effetto degli agenti atmosferici sul suolo, dunque, è un fenomeno da anticipare e controllare; leggendo in superficie, le cause non sempre si intuiscono, ma il Geologo – dopo i necessari approfondimenti – evidenzierà i problemi e suggerirà le soluzioni.
I principali fenomeni legati alla riduzione del suolo sono:
- lo spessore del terreno coltivabile, che include sostanze organiche, acqua, sali minerali e particelle fini, diminuisce localmente: nel giro di poche generazioni, un terreno fertile può diventare arido
- l’erosione superficiale accelerata e non controllata può causare frane su pendii ripidi, aumentando lo sgretolamento e ampliandone la portata e l’intensità fino a distruggere la copertura vegetale di un intero versante
- il materiale eroso viene trasportato a valle, riducendo la capacità dei corsi d’acqua e aumentando così il rischio di inondazioni
- la sedimentazione del materiale eroso che va a finire nei canali irrigui ne diminuisce l’efficienza e la durata operativa
- il materiale eroso, spesso carico di sostanze chimiche derivanti dalle pratiche agricole come fertilizzanti e insetticidi, invece di essere assorbito dal terreno, si concentra nei corsi d’acqua, diffondendo l’inquinamento su un’area più vasta.
La nuova concezione della progettazione – dettata da precise scelte di carattere ambientale – è un’indubbia portatrice di sostenibilità. In quest’ottica, nel contesto dei pendii asciutti, un terreno “aiutato” da prodotti adeguati per favorire la ri-vegetazione, nel tempo diventa una “barriera” molto forte alle intemperie.
Osservando le scarpate inerbite che bordano le grandi arterie stradali o ferroviarie, possiamo renderci conto dell’esigenza – soddisfatta – di salvaguardare la sicurezza delle infrastrutture rispetto a problemi di scivolamento di terreno superficiale. Si tratta di scarpate artificiali, create per necessità tecniche, pertanto priva di vegetazione al momento della loro realizzazione, ed esposte quindi alle azioni di impatto e trasporto di terreno da parte delle acque meteoriche. Garantirne l’inerbimento, aumenta quindi il grado di sicurezza, mitiga l’impatto visivo e, ultimo ma non ultimo, rispetta la diversità biologica che viene preservata.
I nuovi materiali TeMa Geo Solutions rendono possibili questo tipo di soluzioni. Per favorire l’attecchimento della vegetazione, TeMa ha studiato le geostuoie sintetiche K-MAT e le biostuoie in fibre naturali (paglia, cocco e juta) ECOVERMAT ed ECOVERNET, oltre alle geostuoie della serie X-GRID PET-C AM che svolgono anche un’utile funzione di rinforzo del pendio.
TeMa è un’azienda italiana nata nel 1993 che ha maturato l’esperienza in 4 continenti con prodotti per il mondo geotecnico che raccolgono la fiducia di progettisti e imprese. Più di trent’anni di soluzioni geotecniche che “coaudiuvano” il terreno nelle sue stesse capacità di controllo dell’erosione e di stabilizzazione, con un vantaggio ambientale evidente.
- Pubblicato il GEO, Pendii asciutti, Stuoie antierosione
Il sistema per le strutture di sostegno in terra rinforzata
T-System è il sistema di TeMa Geo Solutions che include diversi componenti per il rinforzo, il controllo dell’erosione superficiale, il drenaggio e il contenimento per la realizzazione di strutture di sostegno in terra rinforzata: innovazione che TeMa ha esplorato fin dalla sua fondazione avvenuta 30 anni fa e che oggi è una delle esperienze più caratterizzanti. Vediamo di seguito in dettaglio.
Componenti per il rinforzo
A provvedere alla funzione di rinforzo ci sono le geogriglie X-Grid PET C di tipo knitted realizzate con fili di poliestere ad alta tenacità e rivestite da uno strato protettivo polimerico. Garantiscono una resistenza a trazione da 20 kN/m fino a 800 kN/m.
Componenti per il controllo erosione
Proteggono il terreno del fronte dell’opera da fenomeni erosivi, come vento e pioggia battente, fino alla formazione della vegetazione. TeMa Geo Solutions offre soluzioni naturali, a base di fibra di cellulosa come Ecovermat o di juta come Ecovernet, e sintetiche, in monofilamenti (K-Mat F), in polipropilene (K-Mat FA) o in fibra di vetro (K-Mat FG Green).
Componenti per il drenaggio
Per controllare i fenomeni di infiltrazione nel terreno di riempimento si impiegano dei geocompositi drenanti del tipo Q-Drain.
Componenti per il contenimento
A dare linearità alla facciata a vista ci sono i paramenti in rete metallica elettrosaldata con angolazioni che spaziano da 65° a 80°.
Consigli pratici
In cantiere
I componenti del sistema devono essere stoccati lontano dai mezzi d’opera e opportunamente protetti da polveri o residui di lavorazione.
Per evitare sormonti eccessivi e sprechi, le geogriglie X-Grid devono essere tagliate a misura con un supporto metallico adeguato dotato di cavalletti metallici sui quali montare un profilo circolare da inserire all’interno del rotolo.
I componenti per il controllo dell’erosione – biodegradabili e sintetici – vanno conservati in luoghi asciutti e isolati dal terreno naturale, per evitare difficoltà di stesura successiva.
I casseri metallici vanno stoccati lontano dalle aree di manovra dei mezzi e movimentati solo al momento dell’installazione.
In fase di montaggio è buona norma applicare dei profili in gomma o metallo sagomati a U, in modo da consentire il corretto risvolto delle geogriglie, evitando che si aggancino ai tiranti. (vedi foto)
Prescrizioni particolari
Sconsigliamo di impiegare materiale di riempimento limo-argilloso o, al limite, di utilizzarlo solo a seguito di miscelazione con materiale inerte.
TeMa Geo Solutions fornisce la gamma completa del sistema con le istruzioni di pratiche. Contattaci, ti forniremo case study e informazioni complete.
La sicurezza prima di tutto: anche nelle discariche controllate
L’esperienza trentennale di TeMa Geo Solutions spazia anche nell’ambito delle discariche controllate e dei siti contaminati, con prodotti appositamente studiati per ogni funzione a garanzia della sicurezza dell’opera e con un’attenzione all’investimento, oltre che alla massima efficienza delle prestazioni.
La normativa italiana in materia di discariche
In Italia lo smaltimento controllato dei rifiuti è stato regolamentato già a partire nel 1982, per poi essere integrato con la direttiva europea e aggiornato nel 2020 con il D.Lgs n.121.
Con questa normativa si stabiliscono tutti gli aspetti del ciclo di smaltimento, dalla classificazione delle discariche al tipo di rifiuti, così come i criteri costruttivi e gestionali degli impianti, con massima attenzione alla questione ambientale. A questo proposito, TeMa ha predisposto stratigrafie e materiali che adempiono alle funzioni richieste e rispondenti alla normativa di riferimento.
Le principali funzioni per la messa in sicurezza delle discariche controllate
Mettere in sicurezza un impianto di discarica significa espletare diverse funzioni:
Barriera
Pareti e fondo vanno isolate per salvaguardare le falde acquifere e il terreno dal percolato e dai biogas derivanti dai processi di decomposizione. Per assicurare un’adeguata impermeabilizzazione, la normativa impone che si utilizzino almeno 0,5 m di argilla oppure, per il principio di equivalenza idraulica, dei prodotti sintetici: i compositi a base bentonitica sodica come Barrier Bento – che contiene fino a 5 kg/mq di bentonite tra due strati di geotessile – impermeabilizzano, fungendo da barriera tra terreno e rifiuti.
Rinforzo
Uno dei problemi più importanti da fronteggiare durante la progettazione delle discariche, soprattutto del sistema di copertura (capping), è la stabilità, ottenuta grazie all’abbinamento di resistenza a compressione del terreno e resistenza a trazione dei geosintetici. Le soluzioni per il rinforzo fornite da TeMa spaziano dalle geogriglie della serie PET alle geostuoie accoppiate a geogriglie.
Drenaggio
Per la captazione di liquidi e di aeriformi la normativa prevede l’utilizzo di 50 cm di materiale inerte, che tuttavia non è esente da problemi di stabilità, soprattutto su pendenze più importanti. I geocompositi drenanti consentono di ottenere stratigrafie ridotte e risparmiare sul numero di mezzi mobilitati per il trasporto. L’offerta TeMa spazia da membrane bugnate e microbugnate, monofilamenti accoppiati a TNT, georeti con uno o due TNT.
Controllo erosione
L’azione di eventi atmosferici, negli ultimi anche molto violenti e imprevedibili, erode la coltre superficiale del terreno innescando preoccupanti fenomeni franosi con conseguente rischio idrogeologico. Per prevenire fenomeni di questo genere, diventa fondamentale favorire la vegetazione (che svolge una naturale funzione antierosiva) e proteggere il terreno in attesa dell’attecchimento, con le stuoie naturali o sintetiche a marchio TeMa.
TeMa alla XII Conferenza Internazionale sui Geosintetici
Ci saremo anche noi alla 12° edizione della Conferenza Internazionale sui Geosintetici che si terrà a Roma presso l’auditorium Parco della Musica dal 17 al 21 settembre 2023 e che vedrà un nutrito programma di incontri tra professionisti (maggiori informazioni sugli appuntamenti qui).
Quattro giorni di incontri formativi e informativi sui geosintetici esplorati in tutte le sotto-tipologie: i geotessili tessuti e non tessuti, le geogriglie, le georeti, le geostuoie, i geocompositi drenanti e di rinforzo e le geomembrane.
L’utilizzo dei geosintetici trova sempre più applicazione e svolgono diverse funzioni (spesso in combinazione). In particolare:
- Drenaggio – geocompositi drenanti e georeti.
- Filtrazione e Separazione – geotessili tessuti e geotessili non tessuti.
- Rinforzo – geotessili tessuti e geogriglie.
- Salvaguardia delle impermeabilizzazioni – membrane bugnate con bugne troncoconiche o stellate.
- Antierosione – georeti, geostuoie, biotessili.
- Protezione meccanica – geotessili non tessuti, geotessili compositi.
- Applicazioni speciali – vari geosintetici realizzati su richiesta specifica.
I temi principali affrontati spazieranno tra i diversi campi di utilizzo, dalla progettazione antisismica ai rilevati stradali e ferroviari e, ancora, dal controllo erosione alle funzioni di filtrazione e drenaggio, fino all’analisi di casi pratici.
Il mondo della ricerca è in continua evoluzione e gli incontri in programma sono una grande opportunità per condividere le esperienze e i recenti sviluppi tecnici con ingegneri, geologi, consulenti, appaltatori e chiunque sia coinvolto nella ricerca e nell’utilizzo dei geosintetici.
Durante l’evento sarà possibile partecipare a conferenze tecniche, giroud lecture, special lectures e corsi brevi e visitare il padiglione espositivo dove incontrare le aziende produttrici.
L’esperienza trentennale di TeMa nell’utilizzo dei geosintetici
L’evento internazionale, che porta il titolo “Leading the way to a resilient planet”, rappresenta appieno l’obiettivo per il quale TeMa ha iniziato a produrre e sperimentare geosintetici fin dalla metà degli anni 90: la ricerca di tecnologie e dei materiali più adatti da applicare nella costruzione di edifici e opere geotecniche.
È stato un confronto continuo anche con l’aumentata sensibilità con le grandi tematiche ambientali. È ciò che ha permesso di allargare l’offerta commerciale e di espanderci in 80 Paesi nel mondo.
Oggi i prodotti a catalogo sono molti e rispondono a richieste specifiche per discariche, gallerie, rilevati stradali, argini e terre rinforzate, aumentando via via le prestazioni per il controllo dell’erosione superficiale, il drenaggio delle acque meteoriche e il rinforzo dei pendii erbosi.
Il mondo dei geosintetici è in forte evoluzione e i nostri investimenti sono ingenti, soprattutto nella ricerca, per poter fornire ai nostri clienti le migliori soluzioni, anche personalizzate, per i loro progetti. Insieme ai nostri partner condividiamo “l’urgenza” di perseguire il nostro ferreo ideale di attenzione all’ambiente e di tutela idrogeologica del territorio.
Ti aspettiamo a Roma dal 17 al 21 settembre 2023 allo Stand 22.
Nel frattempo puoi scoprire tutti i dettagli sull’evento qui.
Superfici a verde e verde pensile tra benefici e accorgimenti tecnici
Negli ultimi anni il tema del “green” ha preso sempre più piede e include soluzioni semplici e convenienti, adottabili da chiunque abbia una copertura. Stiamo parlando del verde pensile e, più in generale, delle coperture a verde, che oltre agli indubbi benefici ambientali sono il perfetto luogo adatto al relax in famiglia o agli aperitivi estivi con gli amici. Le superfici a verde, o giardini pensili, hanno origini antichissime e vengono oggi realizzati in estrema sicurezza, anche di durata, con ottimi prodotti per migliori vantaggi.
Vediamo tutto nel dettaglio.
I vantaggi delle superfici a verde
Per l’ambiente
Piante ed erba svolgono naturalmente la funzione di assorbire CO2 e rilasciare ossigeno, oltre a filtrare le particelle sottili. In più, mitigano il microclima urbano abbassando le temperature di parecchi gradi centigradi e riducono l’elettrosmog causato da qualsiasi dispositivo elettronico.
Attutiscono il rumore e, se ben progettate, assorbono e contengono i primi scrosci improvvisi di piogge abbondanti.
Un insieme di progressi sostenibili per il benessere urbano, migliorando la qualità dell’aria con meno smog e polveri.
Per il benessere abitativo
La vegetazione funge anche da naturale isolante termico – vantaggio non da poco con le crisi energetiche degli ultimi mesi – e da isolante acustico nelle camere mansardate. Inoltre, protegge efficacemente la copertura contro i raggi UV, contro lo stress meccanico e contro le variazioni giornaliere di temperatura, aumentando la durata media dello strato dell’impermeabilizzazione.
Per finire, realizzare un giardino su una copertura aumenta il valore dell’immobile.
Da un punto di vista tecnico
La stratigrafia di una copertura verde si compone, tra le altre cose, di geosintetici più performanti dei sistemi tradizionali quanto a drenaggio, protezione meccanica dell’impermeabilizzazione e filtrazione. I prodotti utilizzati sono più leggeri e poco ingombranti, facilmente trasportabili e veloci da posare.
Le funzioni da assolvere nelle superfici a verde e verde pensile
Ritroviamo 4 funzioni principali:
- Accumulo (delle acque meteoriche trattenute per l’irrigazione fino a quando necessarie) e drenaggio (di quelle in eccesso). Per questa funzione combinata ci sono le membrane bugnate in HDPE da 20mm T-Kone H XL e T-Kone H XL S.
- Controllo dell’erosione superficiale dovuta ad agenti atmosferici. Per questa funzione esistono le biostuoie T-Juta 500 e la geostuoia sintetica T-Mat.
- Drenaggio. Qui c’è T-Mix Drain 20 SS, la geostuoia cuspidata accoppiata a 2 geotessuti.
- Protezione meccanica dell’impermeabilizzazione. I geotessili della gamma Tematex NW PET, bianchi e neri, sono i prodotti giusti.
Un supporto economico alla spesa della realizzazione della copertura verde
Il Bonus Verde, facente parte della Legge di Bilancio, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 e garantisce fino al 36% di detrazione. Qui trovi maggiori informazioni.
- Pubblicato il BUILDING, Coperture a verde
Le valutazioni tecniche nella costruzione di opere in terra rinforzata
Le opere in terra rinforzata hanno riscosso molto successo negli ultimi anni e vengono realizzate ovunque possibile, quasi soppiantando le terre armate in calcestruzzo.
Impiegate in svariati ambiti, contano importanti vantaggi, economici e ambientali. A differenza delle terre armate in calcestruzzo, infatti:
- sono sostenibili perché rinverdiscono;
- consentono un grande recupero di spazio, grazie ad inclinazioni elevate fino agli 80° (contro i 30-40° delle scarpate in terra naturale);
- minor inquinamento grazie a un minor numero di camion che trasportano i materiali da costruzione;
- per i riempimenti, sfruttano il terreno di scavo, purché compatibile con le regole di stabilità, evitando il trasporto di altro materiale;
- una volta rinverdite, si integrano nel territorio, salvaguardando gli aspetti paesaggistici dei nostri borghi.
In ogni caso, prima di progettare l’intervento ci sono alcuni aspetti e dati da valutare.
Dati preliminari da conoscere
Per prima cosa è necessario acquisire le fondamentali informazioni tecniche per valutare la fattibilità dell’opera, come:
- indagini geognostiche relative all’area su cui si è ipotizzata la realizzazione della struttura
- rilievi planoaltimetrici
- sezioni significative circa lo stato di fatto
- geometria della futura opera (inclinazione del fronte, altezza, suddivisione in più balze, pendenza della parte sommitale)
- carichi esterni applicati alla struttura (carichi sommitali nel caso si debba prevedere un parcheggio oppure una strada)
- classificazione sismica dell’area
- caratteristiche geotecniche (angolo di attrito interno, coesione e peso specifico) del terreno a tergo la futura opera, del terreno di fondazione, del terreno di riempimento
- presenza di falde sospese o infiltrazioni di altra natura.
A questo punto si può procedere con le verifiche di calcolo con dei specifici programmi.
Le verifiche di calcolo nella costruzione di opere in terra rinforzata
Si effettuano delle verifiche interne ed esterne. Quanto alle prime, si effettuano:
- il test di resistenza dei rinforzi, che valuta eventuali meccanismi di collasso e determinano spaziatura, lunghezza, resistenza a trazione dei geosintetici che si andranno a posare
- il test di sfilamento per verificare che il rinforzo applicato non si rompa o si sfili
- il test di scorrimento, affinché non si verifichino moti traslativi lungo i piani di posa
- il test del risvolto, per accertarsi che la lunghezza praticata nella parte superiore del singolo strato risulti stabile.
Quanto alle verifiche esterne da effettuare in fase esecutiva, ricordiamo il test di scivolamento, di ribaltamento, di capacità portante e di stabilità globale.
Desideri confrontarti con un nostro esperto per trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze?
Abbiamo 30 anni di esperienza nel settore e mettiamo a disposizione materiali e soluzioni con specifiche performance. Contattaci.
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Piste ciclopedonali: le soluzioni per renderle più sicure e più belle.
Giornate che si allungano, pomeriggi più miti, tanta voglia di stare all’aria aperta e magari di fare un po’ di attività fisica, ma anche raggiungere il posto di lavoro e la scuola o andare a trovare un amico… Sono tutti ottimi motivi per sfruttare, quando ci sono, le piste ciclopedonali, possibilmente lontano dal traffico cittadino.
I vantaggi della mobilità sostenibile
Si parla sempre più spesso di sostenibilità ambientale e dei benefici fisici e psicologici dell’attività fisica:
- Minor inquinamento atmosferico e acustico dovute al traffico.
- Riduzione dei costi di trasporto.
- Maggiore libertà di spostamento.
- Valorizzazione delle aree verdi in città.
- Miglioramento della qualità di vita grazie a un po’ di sport quotidiano.
TeMa Geo Solutions tra sicurezza e benefici urbani
Le strade “non attrezzate” possono essere pericolose per chi sceglie di spostarsi in bicicletta: per questo e per le ragioni ambientali le piste ciclopedonali sono la soluzione più adatta, entrando a far parte sempre di più dei piani di mobilità delle amministrazioni pubbliche locali.
TeMa Geo Solutions offre tutta la sua esperienza coniugando le opere in terra rinforzata e la loro caratteristica di essere “green”, con i percorsi ciclopedonali.
Si può realizzare un rilevato o un ampliamento stradale con i lati inclinati a 65°/70° grazie al sistema T-System (composto da casseri, geogriglia X-Grid PET e stuoia di controllo erosione frontale K-Mat FG Green) mettendo così in sicurezza la pista e lasciando rinverdire il pendio. Il rinverdimento svolge una funzione antierosiva naturale: per favorirla TeMa Geo Solutions consiglia l’applicazione di stuoie, naturali o sintetiche. Per stabilizzare il manufatto, il sistema T-System per le terre rinforzate adottato da TeMa prevede l’impiego delle geogriglie X-Grid PET.
- Pubblicato il GEO, Geogriglie, Strade, Stuoie antierosione, Terre rinforzate, Terre rinforzate - Controllo erosione
Il controllo dell’erosione superficiale con biostuoie e geostuoie
L’erosione superficiale del suolo è un fenomeno naturale pressoché inevitabile che negli ultimi anni preoccupa maggiormente a seguito dell’inasprirsi della situazione climatica – in Italia da gennaio a luglio 2022 si sono registrati 132 eventi climatici estremi, numero più alto della media annua dell’ultimo decennio – alternati a lunghi periodi di siccità.
Venti forti, piogge battenti, grandine, ruscellamenti tendono ad asportare lo strato superficiale dei terreni esposti, spesso anche materia organica ed eventuali semine. Un cambiamento climatico che favorisce l’erosione fino a renderla, oltre che inevitabile, pericolosa, se non controllata.
Le modalità per contrastare o mitigare il fenomeno sono indispensabili: il suolo ci fornisce cibo, biomassa e materie prime; è lo spazio dove si svolgono le attività umane, oltre a essere un elemento del paesaggio e del nostro patrimonio culturale.
In quali opere avviene maggiore erosione superficiale?
Tra le aree di applicazione maggiormente colpite dall’azione erosiva del clima troviamo:
- pareti e fianchi di discariche e siti contaminati, inerbiti anche per un’apprezzabile miglioria estetica
- opere in terra rinforzata, nello specifico il terrazzamento di un vigneto e il rialzo arginale di canali o fiumi
- rampe di ascesa/discesa dai cavalcavia, imboccature dei tunnel e barriere antirumore in ambito stradale e ferrovie
- pendii asciutti e rocciosi, di qualsiasi inclinazione, che disegnano l’orografia del nostro Paese.
Le conseguenze dell’erosione superficiale
L’asportazione incontrollata della coltre superficiale e il mancato attecchimento della vegetazione implica un “assottigliamento” del terreno e un rischio di stabilità delle aree in pendenza.
Come agire per prevenire l’erosione superficiale?
È doveroso premettere che è necessaria una valutazione caso per caso, che tenga conto delle molteplici variabili come la natura e l’uniformità del terreno, la pendenza delle scarpate, il tipo di pendio (asciutto o roccioso) e le condizioni climatiche della zona di intervento.
In linea generale la vegetazione, qualsiasi tipo sia, ha una naturale capacità di proteggere i terreni dall’erosione. Per questo, la strada migliore da intraprendere è quella di favorire velocemente l’inerbimento e quindi agire con stuoie biodegradabili in juta, paglia, cocco e fibra di cellulosa, anche preseminate.
TeMa Geo Solutions consiglia biostuoie come Ecovermat, Ecovermat P e PC ed Ecovernet.
In alternativa o in combinazione a queste si possono utilizzare delle geostuoie sintetiche, realizzate principalmente in monofilamenti polimerici.
Una volta posate vengono ricoperte da un altro strato di terreno: in questo modo le radici della vegetazione che crescerà si aggroviglieranno alla geostuoia creando un sistema di protezione dall’erosione pressoché definitivo.
Anche in questo caso, TeMa Geo Solutions consente una vasta gamma di geostuoie tra cui scegliere.
Dubbi su cosa scegliere? Ti aiutiamo noi. CONTATTACI!
- Pubblicato il Discariche, GEO, Strade, Stuoie antierosione, Terre rinforzate, Terre rinforzate - Controllo erosione, Vigneti
TeMa ancora più trasparente sulla sostenibilità
TeMa Technologies and Materials informa sul livello di sostenibilità dei prodotti grazie alla nuova certificazione EPD: questa copre la maggior parte delle membrane e dei geocompositi realizzati sulle proprie linee produttive. Da trent’anni TeMa considera la protezione dell’ambiente come un dovere e un obbligo nei confronti della collettività e delle generazioni future.
Cos’è l’EPD e cosa si analizza per ottenerlo?
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD è documento che fornisce dati specifici sul ciclo di vita dei prodotti o di un servizio. Ciò che viene misurato sono gli impatti che le fasi produttive e di vita del prodotto hanno sull’ambiente attraverso un’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) per determinare il consumo di risorse come acqua, materiali ed energia.
Nasce su base volontaria e viene verificato dall’ente terzo indipendente SGS in modo tale da poter fornire ai clienti dichiarazioni certificate.
Un riconoscimento internazionale
Il documento EPD ha riconoscibilità a livello internazionale, perché rispetta gli standard ISO. Questo garantisce l’utilizzo, la credibilità e la stabilità nel tempo, mettendo a disposizione i dati rilevati che possono essere utilizzati in qualsiasi tipo di sistema di gestione ambientale e fornire informazioni per i Protocolli di certificazione ambientale degli edifici e delle infrastrutture.
Quali sono le linee di prodotto TeMa Building Solutions certificate EPD?
Ad aver ottenuto la certificazione EPD sono:
- la linea dei bugnati, che include Membrana Nera, Membrana Nera Geo, T-Kone, Tefond, HDD, TMD, MD;
- la linea drenanti da monofilo con Q-Drain C e Q-Drain ZW;
- la linea geostuoie antierosive e di rinforzo con K-Mat e X-Grid AM.
I nostri certificati sono sempre consultabili cliccando qui e inserendo TeMa tra i filtri.
- Pubblicato il CORPORATION, news, TeMa Technologies and materials
Le opere in terra rinforzata come barriere acustiche
Sentire per tutto il giorno il rumore del traffico fuori dalla finestra è irritante e distraente e, sul lungo termine, anche dannoso per la salute.
Per questo l’OMS e alcune leggi regolamentano l’adozione di sistemi per il risanamento acustico delle città: la Legge quadro 447 del 1995 per l’Italia e la direttiva europea sul rumore ambientale 49/2022. Infatti, se non è possibile agire sulla causa del rumore, la soluzione è quella di installare degli schermi protettivi. Possono essere di varia natura, ma in questo caso ci focalizziamo sulle opere in terra rinforzata che richiedono degli accorgimenti specifici di cui parliamo qui.
Ad esempio, la Pedemontana Veneta è una nuova arteria: quasi 100 Km. Quasi completamente in funzione nel Nord-Est del Veneto, l’asse principale di questa superstrada si mantiene in trincea profonda per attenuare al minimo l’impatto “territoriale” e ambientale sull’area circostante. Significa che ai lati “scorrono” lunghe superfici inclinate in terra rinforzata con 58,61 km di filari arborei e siepi e verde areale per 1.333.410 mq fra siepi campestri, boschetti, scarpate inerbite e prati alberati.
Un’attenzione al rumore con grande considerazione paesaggistica.
Come sono fatte le barriere acustiche in terra rinforzata?
In questo tipo di rilevati dalla tipica forma trapezoidale si utilizza terra che col tempo si ricoprirà di vegetazione. Ad aiutare il terreno, che già possiede una buona resistenza a compressione, vengono abbinati dei rinforzi geosintetici, le geogriglie. Queste vengono inserite orizzontalmente nel terreno e sviluppano attrito e tensione che stabilizzano l’opera, aumentandone la resistenza alla sollecitazione.
TeMa Geo Solutions ha nella sua gamma le geogriglie della serie X-Grid Pet PVC, con diversi valori di tenacità, adatte a ogni tipo di contesto.
Altro elemento da considerare è l’erosione superficiale del terreno: per contrastarla si applicano delle geostuoie sintetiche, anche con funzione pacciamante per favorire la crescita del manto erboso, o delle bioreti in fibre naturali.
Anche in questo caso, TeMa Geo Solutions offre una grande scelta che spazia da Ecovermat F Grass e Ecovernet FJ alla serie K-Mat.
Perché utilizzare una barriera vegetale come elemento acustico protettivo?
La barriera vegetale ha un’indiscussa capacità di limitare la propagazione delle onde sonore: una parte di esse viene assorbita, una parte riflessa e una parte deviata. Nel complesso, dunque, la quantità di onde sonore che arriva al ricevente è notevolmente ridotta e i rumori possono essere attenuati di diversi decibel.
I vantaggi di una barriera fonoassorbente in terra rinforzata
Creare delle opere in terra rinforzata ha i suoi notevoli vantaggi:
- il costo è ridotto perché spesso si può utilizzare terra presente in loco
- non sono necessarie particolari manutenzioni, se non la regolare tenuta in ordine.
- aiuta l’ambiente e si crea un’integrazione integra con esso: un elemento vegetale mitiga anche le emissioni dei veicoli assorbendo la CO2 e purificando l’aria.
- Pubblicato il GEO, Geogriglie, Stuoie antierosione, Terre rinforzate, Terre rinforzate - Controllo erosione
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