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Categoria: BUILDING

Coperture zavorrate: perché con ghiaia e come proteggerne l’impermeabilizzazione

martedì, 30 Maggio 2023 da Tema Corporation
teMa Building Solutions - Coperture zavorrate

Innovativa nel panorama italiano quanto utile alla protezione del tetto, la copertura piana zavorrata o a ballast è una soluzione che può caratterizzare un edificio sia residenziale che commerciale.

A differenza del sistema tradizionale che dispone l’utilizzo del cemento, optare per la ghiaia è una scelta che apporta interessanti vantaggi:

  • protegge la copertura dal vento e dai raggi UV
  • difende il tetto dal danneggiamento meccanico
  • richiede una ridotta manutenzione
  • garantisce comfort termico d’estate perché mantiene in ombra la copertura
  • rende l’intero sistema di copertura praticamente inattaccabile al fuoco
  • è durevole nel tempo.

In edilizia la copertura a ballast risulta essere spesso la scelta estetica per una casa vacanza e un hotel al mare o in un’area molto soleggiata… Ma anche nei casi in cui sia richiesto un ottimo isolamento e un basso impegno di manutenzione.

 

La risposta di TeMa Building Solutions per la protezione delle coperture zavorrate

Quando si posa la ghiaia, il carico sulla copertura sottostante può lacerare lo strato impermeabile e ciò implica il rischio di infiltrazioni con la conseguente comparsa di macchie, muffe e danni alla struttura.
Diventa quindi necessario prevedere una funzione di drenaggio delle acque meteoriche e di protezione meccanica dell’impermeabilizzazione.

TeMa Building Solutions ha pensato a un prodotto che assolva a più funzioni: si tratta di T-Kone G Drain, la membrana bugnata (con funzione di protezione dell’impermeabilizzazione) dotata di un geotessuto (con funzione di filtrazione e separazione).

Posizionata tra lo strato di ghiaia e l’impermeabilizzazione, T-Kone G-Drain è sottile, resistente e l’ideale per una stratigrafia dagli spessori ridotti.

 

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  • Pubblicato il BUILDING, Coperture zavorrate, Membrane bugnate e accessori
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Superfici a verde e verde pensile tra benefici e accorgimenti tecnici

martedì, 02 Maggio 2023 da Tema Corporation
BUILDING - Green surfaces and green roofs: everything you need to know about the benefits and technical ins and outs

Negli ultimi anni il tema del “green” ha preso sempre più piede e include soluzioni semplici e convenienti, adottabili da chiunque abbia una copertura. Stiamo parlando del verde pensile e, più in generale, delle coperture a verde, che oltre agli indubbi benefici ambientali sono il perfetto luogo adatto al relax in famiglia o agli aperitivi estivi con gli amici. I giardini pensili hanno origini antichissime e vengono oggi realizzati in estrema sicurezza, anche di durata, con ottimi prodotti per migliori vantaggi.

Vediamo tutto nel dettaglio.

 

I vantaggi delle aree verdi

Per l’ambiente

Piante ed erba svolgono naturalmente la funzione di assorbire CO2 e rilasciare ossigeno, oltre a filtrare le particelle sottili. In più, mitigano il microclima urbano abbassando le temperature di parecchi gradi centigradi e riducono l’elettrosmog causato da qualsiasi dispositivo elettronico.

Attutiscono il rumore e, se ben progettate, assorbono e contengono i primi scrosci improvvisi di piogge abbondanti.

Un insieme di progressi sostenibili per il benessere urbano, migliorando la qualità dell’aria con meno smog e polveri.

Per il benessere abitativo

La vegetazione funge anche da naturale isolante termico – vantaggio non da poco con le crisi energetiche degli ultimi mesi – e da isolante acustico nelle camere mansardate. Inoltre, protegge efficacemente la copertura contro i raggi UV, contro lo stress meccanico e contro le variazioni giornaliere di temperatura, aumentando la durata media dello strato dell’impermeabilizzazione.

Per finire, realizzare un giardino su una copertura aumenta il valore dell’immobile.

Da un punto di vista tecnico

La stratigrafia di una copertura verde si compone, tra le altre cose, di geosintetici più performanti dei sistemi tradizionali quanto a drenaggio, protezione meccanica dell’impermeabilizzazione e filtrazione. I prodotti utilizzati sono più leggeri e poco ingombranti, facilmente trasportabili e veloci da posare.

 

Le funzioni da assolvere

Ritroviamo 4 funzioni principali:

  • Accumulo (delle acque meteoriche trattenute per l’irrigazione fino a quando necessarie) e drenaggio (di quelle in eccesso). Per questa funzione combinata ci sono le membrane bugnate in HDPE da 20mm T-Kone H XL e T-Kone H XL S.
  • Controllo dell’erosione superficiale dovuta ad agenti atmosferici. Per questa funzione esistono le biostuoie T-Juta 500 e la geostuoia sintetica T-Mat.
  • Drenaggio. Qui c’è T-Mix Drain 20 SS, la geostuoia cuspidata accoppiata a 2 geotessuti.
  • Protezione meccanica dell’impermeabilizzazione. I geotessili della gamma Tematex NW PET, bianchi e neri, sono i prodotti giusti.

Un supporto economico alla spesa della realizzazione della copertura verde

Il Bonus Verde, facente parte della Legge di Bilancio, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 e garantisce fino al 36% di detrazione. Qui trovi maggiori informazioni.

 

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Consigli per la corretta posa di TMD 1011

venerdì, 10 Marzo 2023 da Tema Corporation
Building - Tips for the correct laying of TMD 1011

Nelle applicazioni verticali, come i muri di fondazione, e in quelle orizzontali, come le coperture piane, è necessaria la protezione meccanica dell’impermeabilizzazione e, spesso, anche il drenaggio: TMD 1011 è una membrana bugnata, di produzione TeMa Building Solutions, che svolge entrambe le funzioni: drenaggio nelle applicazioni verticali e protezione dell’impermeabilizzazione in quelle orizzontali.

 

Alcuni suggerimenti per la posa di TMD 1011 in superfici orizzontali

Stratigrafia copertura zavorrata

Copertura piana con finitura in ghiaia (zavorrata)

1 Finitura in ghiaia
2 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
3 Membrana impermeabilizzante
4 Isolamento termico e acustico
5 Barriera al vapore
6 Sottostrato inclinato
7 Struttura portante

 

Stratigrafia superfici a verdeVialetti e aree verdi

1 Pavimentazione in masselli autobloccanti
2a Strato di allettamento in pietra frantumata
2b Terreno di coltivo
3 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
4 Membrana impermeabilizzante
5 Barriera al vapore
6 Sottostrato inclinato
7 Struttura portante

 

Stratigrafia superfici carrabili

Superfici idonee al movimento veicolare A

1 Pavimentazione progettata per sostenere carichi di veicoli
2 Strato di allettamento in sabbia
3 Membrana TMD 1011 che agisce come:
– strato di drenaggio
– substrato al posto dei tradizionali composti di livellamento in calcestruzzo
– strato di separazione e contenimento di percolati (oli o idrocarburi)
4 Struttura di base / terreno

 

Superfici idonee al movimento veicolare B

1 Pavimentazione progettata per sostenere carichi di veicoli
2 Strato di allettamento in sabbia
3 Membrana TMD 1011 che agisce come strato di drenaggio e per la protezione dell’impermeabilizzazione
4 Membrana impermeabilizzante
5 Sottostrato inclinato
6 Struttura portante

 

 

Alcuni suggerimenti per la posa di TMD 1011 in superfici verticali

Srotolare la membrana e applicarla verticalmente od orizzontalmente: in quest’ultimo caso la larghezza del rotolo corrisponde all’altezza della parete da proteggere. Due membrane consecutive devono sovrapporsi per circa 20 cm e le bugne devono incastrarsi.

Posa TMD 1011: Srotolare la membrana  Posa TMD 1011: Sovrapporre due membrane vicine di almeno 20-30 cm

 

In caso di giunzioni orizzontali, se la membrana TMD 1011 non è sufficiente­mente larga da coprire completamente l’altezza dell’installazione, il primo strato deve essere in­stallato dalla base verso l’alto e successivamente, mantenendo una sovrapposizione di almeno 15 cm, il secondo strato deve essere installato sovrapponendo verso l’esterno (cioè il lato lontano dalla parete) il primo strato. Nell’area sovrapposta, installare rondelle ogni 20 cm.

Posa TMD 1011: Installare rondelle ogni 20 cm

 

Ingressi delle linee dei servizi, come condutture dell’acqua, del gas, delle fognature o simili

    • Posizionare mastice sigillante attorno alla condut­tura o all’ingresso.
    • Tagliare la membrana TMD 1011 verticalmen­te in modo che si estenda di 15 cm oltre la condut­tura o l’ingresso, rifilando la membrana in modo che aderisca nel modo più stretto possibile.
    • Posizionare mastice sigillante sulla membrana in modo che ci sia uno strato di mastice sia sopra che e sotto la membrana attorno alla conduttura o all’ingresso.
    • Iniziare la successiva applicazione della membra­na 15 cm prima della conduttura o dell’ingresso in modo che la sovrapposizione attorno alla condut­tura o all’ingresso sia di 30 cm. Rifilare nuovamen­te attorno alla conduttura o all’ingresso per una tenuta stagna.
    • Installare fermi ogni 20 cm lungo il bordo della membrana sovrapposta.

Posa TMD 1011: Ingressi delle linee dei servizi

Cambiamento di livello o aree dove la parte liscia è stata rifilata

Utilizzare T-Profile + T-Nails per sigillare il bordo, provvedendo a utilizzare un sigillante per l’area per assicurare un’adeguata tenuta della stessa.

Posa TMD 1011: Cambiamento di livello o aree dove la parte liscia è stata rifilata

TMD 1011 va protetta inoltre con T-Profile per impedire che il terreno penetri nella fessura tra parete e membrana. Successivamente si può procedere con il fissaggio tramite rondelle e chiodatura con T-Nails distan­ziati a intervalli di 20-30 cm, sia lungo il bordo superi­ore della membrana bugnata sia lungo il profilo.

Posa TMD 1011: Fissaggio tramite rondelle e chiodatura

Drainagedrenaggioproteggere l’impermeabilizzazioneprotezione meccanica dell'impermeabilizzazionesoluzioni TeMa Building
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Il drenaggio in diaframmi e berlinesi: una soluzione conveniente e sicura

lunedì, 06 Febbraio 2023 da Tema Corporation
BUILDING - Drainage for diaphragms and berlin walls

Tra le opere più largamente utilizzate nel campo dell’ingegneria civile, al fine di contrastare le forti spinte del terreno ed evitare frane e cedimenti strutturali, ci sono i diaframmi e le berlinesi.

I diaframmi sono delle paratie di sostegno formate da elementi verticali puntuali (pali) o continui (pareti) in acciaio o in calcestruzzo armato infissi nel terreno a notevole profondità, mentre le berlinesi sono strutture di sostegno flessibili realizzate con micropali verticali.

Entrambe le soluzioni vengono utilizzate nei casi in cui ci sia l’impossibilità di creare pareti di scavo di adeguata pendenza a causa della presenza di altri manufatti nelle vicinanze e della morfologia dell’area che impone spazi d’azione ridotti (i quali renderebbero impossibili le manovre di grandi macchinari).

Le paratie berlinesi in micropali, infatti, sono una delle più comuni applicazioni nell’ambito dei cantieri per la realizzazione di opere di sostegno impermeabili. La tecnica permette di lavorare in quasi tutti i tipi di terreni, in particolare nel caso in cui si debbano utilizzare impianti di cantiere di dimensioni ridotte rispetto al passato.

Essendo opere a contatto con il terreno, non è assolutamente da sottovalutare l’aspetto di drenaggio. Se le acque meteoriche e di falda esercitano pressione sulla parete verticale, possono danneggiare l’impermeabilizzazione. Per questo, TeMa Building Solutions ha il prodotto adatto a questa applicazione: T-Mix Drain WP, il geocomposito che oltre a drenare assolve anche la funzione di filtrazione, separazione e cassero a perdere.

TeMa ha costruito sui geocompositi una notevole esperienza, da molti anni infatti propone questo sistema in sostituzione al tradizionale sistema di drenaggio con la ghiaia. I risultati sono duraturi ed è la soluzione ideale: rispetto alla tradizionale ghiaia, è meno ingombrante, facilmente trasportabile e veloce da posare. Ciò limita i costi di trasporto, di realizzazione e delle tempistiche in cantiere e, non ultimo, permette un risparmio considerevole di CO2.

Gli ambiti di applicazione

Come detto qui sopra, la realizzazione di diaframmi e berlinesi trova ampio utilizzo in caso di spazio limitato. Nello specifico, si possono utilizzare in ambito edilizio come in garage sotterranei di casa o di un ambiente commerciale e in piani interrati, ma anche in opere fluviali, quali banchine e moli per imbarcazioni, o ancora in dighe in terra e pozzi.

Avere perciò a disposizione l’esperienza dei tecnici TeMa e prodotti testati ed efficaci come T-Mix Drain WP, è una sicurezza per il cantiere.

 

Drainagedrenaggiogeocompositisoluzioni TeMa Building
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L’impermeabilizzazione nelle riprese di getto

martedì, 22 Novembre 2022 da Tema Corporation
Waterproofing when concrete casting

La ripresa di getto è la realizzazione di un nuovo elemento in calcestruzzo in continuità con uno già esistente. Il più delle volte creare un blocco monolitico in una gettata unica è impossibile: si pensi a strutture molto grandi o al collegamento tra pareti verticali e orizzontali, per fare qualche esempio. Con le riprese di getto è possibile ottenere strutture monolitiche con caratteristiche proprie, costruite per fasi in tempi successivi. Quindi si procede per piccoli blocchi e si unisce ogni gettata alla precedente realizzando il monolite pezzetto dopo pezzetto.

 

Il collegamento strutturale viene realizzato tramite ferri di ripresa, prestando attenzione alle operazioni di perforazione del blocco esistente e alla lunghezza di ancoraggio. I ferri, se da un lato garantiscono l’aggancio alla successione di blocchi, dall’altro sono potenziali linee di infiltrazione per l’acqua. L’accumulo di umidità nei muri, come sappiamo bene, può generare conseguenze molto serie: fragilità strutturale oltre a macchie e muffe tutt’altro che salutari.

 

Una soluzione efficace è quella di inserire dei cordoli bentonitici che impermeabilizzano i vuoti eventualmente formatisi alla base dei muri o a contatto coi ferri. Si sfrutta la proprietà intrinseca della bentonite di sodio, ossia la capacità di gonfiarsi a contatto con l’acqua, andando a riempire lo spazio disponibile e formando un composto impermeabile.

Inoltre, questo materiale fornisce un’elevata resistenza al carico idraulico, oltre a essere facilmente applicabile e ad aderire perfettamente al supporto.

 

La gamma di prodotti per l’edilizia di TeMa Building Solutions include anche T-Bentostop, il waterstop a base di bentonite idroespandente per l’impermeabilizzazione e la sigillatura delle riprese di getto.

impermeabilizzazioneinfiltrazionisoluzioni TeMa Buildingwaterproofing
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Pavimentazioni industriali in calcestruzzo: come garantirne versatilità e resistenza

lunedì, 17 Ottobre 2022 da Tema Corporation
Building - Concrete industrial paving

Il layout di uno stabilimento definisce la disposizione fisica delle macchine, delle postazioni che sviluppano i singoli processi e dei reparti di servizio al fine di rendere il lavoro di uomini, macchine e materiali più efficiente.

Le pavimentazioni sono sottoposte a sollecitazioni continue e devono sostenere carichi notevoli. Il calcestruzzo ha caratteristiche proprie per corrispondere a questi bisogni e ha anche una notevole duttilità estetica, tanto da essere spesso usato dai designer anche a livello domestico e commerciale, sia in ambienti interni che esterni. Inoltre, può essere anche personalizzato in modo veloce con texture o altro tipo di stampa.

 

A quali funzioni dare importanza in ambito industriale?

Una pavimentazione industriale subisce inevitabilmente usura a seguito di un utilizzo prolungato e concentrato.

È necessario garantire, quindi, un’alta resistenza a compressione. Infatti, sulle superfici di ambienti come magazzini o industrie gravano costantemente carichi importanti: scaffali di stoccaggio, macchinari, ma anche mezzi in movimento come carrelli e muletti. E molto spesso i pesi si concentrano più in alcuni punti rispetto ad altri (pensiamo ad esempio alle aree di movimento dei carrelli o ai quintali di merce in magazzino che grava sullo stesso punto per molto tempo).

Questo può causare anche fessurazioni e crepe sulla superficie che invaliderebbero la carrabilità rendendo difficile il normale svolgersi delle attività di lavoro.

Infine, come già anticipato, il calcestruzzo è un materiale molto versatile che può essere posato su supporti di altra natura e anche personalizzato a piacere.

 

Come agire per un risultato ottimale e duraturo?

Un’attenta progettazione fin dal principio e la scelta di materiali adatti è il primo passo per un risultato di successo, ma anche una scrupolosa diligenza in fase di posa ha la sua importanza.

La gamma di prodotti TeMa Building Solutions include dei prodotti specifici per il rinforzo di questo tipo di pavimentazioni.  La rete T-Fiberglass CLS, in fibra di vetro e rivestita con speciale appretto alcalino, è pensata per il rinforzo nelle applicazioni orizzontali del calcestruzzo, mentre T-Zink Net è la rete antifessurazione in acciaio zincato.

 

Resistenza a compressionesoluzioni TeMa Building
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Parcheggio sul tetto: soluzione estrema di recupero spazio

lunedì, 18 Luglio 2022 da Tema Corporation
TeMa Building Solutions - Parcheggio sul tetto: soluzione estrema di recupero spazio

I centri urbani sono sovraffollati di veicoli e di zone interdette ai non autorizzati, i parcheggi sono “stressati” e le superfici non bastano mai. A fianco delle soluzioni più “standard” di coperture carrabili, come per esempio in caso di garage interrati, non è azzardato immaginare, ove strutturalmente possibile, di progettare o recuperare spazi su coperture sopraelevate.

Durante le vacanze, anche i viaggiatori potranno trovare conforto dai parcheggi sui tetti di edifici pubblici o a uso pubblico. Nelle ore in cui gli uffici sono chiusi, per esempio, questi parcheggi possono trasformarsi in risorsa, soluzione ideale per recuperare spazio e aumentare il numero di posteggi per i viaggiatori nelle zone ad alta affluenza turistica.

La continua movimentazione di veicoli e l’esposizione a qualsiasi evento atmosferico, dal gelo al caldo torrido, richiede materiali di costruzione idonei allo scopo. Un grande utilizzo che rende imperativo prevedere degli strati (stratigrafia progettuale) che assolvano a specifiche funzioni. Vediamo quali.

 

A cosa bisogna porre attenzione nei tetti adibiti a parcheggio?

Su questo tipo di coperture gravano elevati carichi, statici e di passaggio, di ogni tipo di vettura. Ciò richiede un’attenzione maggiore nella protezione meccanica dello strato impermeabile e nella resistenza ad alte compressioni.

Altro aspetto da considerare è il drenaggio. Le acque meteoriche possono penetrare negli strati inferiori danneggiandoli, per cui serve garantire un corretto deflusso verso l’esterno.

 

TeMa Building Solutions - Stratigrafia tetti adibiti a parcheggio

Noi consigliamo l’applicazione di membrane bugnate accoppiate a TNT o geocompositi drenanti con monofilamenti o georeti.

Per la funzione di drenaggio proponiamo il geocomposito drenante T-Mix Drain Plus. La variante T-Mix Drain WP Plus è accoppiata su un lato a un geotessuto filtrante e sull’altro a una membrana poliolefinica, in grado di evitare o limitare le infiltrazioni di olii o idrocarburi; un cordolo butilico lungo la cimosa, consente di fissare le sovrapposizioni tra le membrane accostate.

In alternativa si può optare per le georeti T-Net Drain 5 e T-Net Drain 7, accoppiate a TNT su entrambi i lati.

La funzione di protezione meccanica, insieme a quella di drenaggio, può essere invece svolta dal geocomposito drenante TMD 1011. Il prodotto accoppia un geotessuto filtrante a una membrana bugnata, la cui conformazione consente un efficace drenaggio anche ad alti carichi di sollecitazione (fino a 400 kPa).

 

drenaggioprotezione meccanica dell'impermeabilizzazionesoluzioni TeMa Buildingtetto
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La nuova frontiera di coperture e pareti metalliche

venerdì, 13 Maggio 2022 da Tema Corporation
TeMa Building - Metal roofs and walls

L’uso dei droni nella realizzazione di documentari video ci mostra spesso l’Italia vista dall’altro con il suo mix di coperture diverse per culture, vincoli paesaggistici e scelte architettoniche e tecniche.

L’utilizzo di materiali come alluminio, zinco titanio o acciaio per pareti e coperture è una soluzione innovativa e di design oramai sempre più diffusa sia in ambito residenziale sia commerciale.

Ma andiamo per gradi.

 

I vantaggi di coperture e pareti metalliche

Tra i vantaggi economici c’è sicuramente la minima manutenzione: il metallo ha un costo iniziale abbastanza elevato, ma viene ripagato negli anni a seguire. Non da meno è la longevità: a differenza dei materiali tradizionali, il metallo è di difficile deterioramento e molto meno sensibile agli agenti atmosferici e sbalzi termici, il che fa lo fa durare per parecchi decenni. Diversamente dalle classiche coperture, quelle metalliche hanno un peso nettamente inferiore, quindi anche al momento dell’installazione le difficoltà sono ridotte al minimo. Infine, sono riciclabili: un riguardo per l’ambiente fa sempre piacere.

Non dimentichiamo che coperture e pareti metalliche, se ben coibentate, sono anche un ottimo aiuto per il portafoglio. Un po’ di risparmio energetico non fa mai male, visti i costi dell’energia in questi ultimi mesi. Questo materiale, nelle colorazioni più indicate, consente di riflettere il calore estivo invece che assorbirlo.

In più è un punto a favore anche per il valore dell’immobile!

 

Lo sapevi?
Le strutture rivestite di metallo offrono una protezione antifulmine naturale, per effetto del sistema “gabbia di Faraday”.

 

A cosa prestare attenzione

Si può immaginare che un “effetto collaterale” dei tetti e delle coperture metalliche sia l’isolamento acustico: il rumore di pioggia o, peggio, della grandine, soprattutto in zone con precipitazioni tutt’altro che moderate, è fonte di fastidio. Un secondo effetto, questo più dannoso, cui tenere conto è la formazione di condensa nella facciata interna, che richiede di essere opportunamente drenata.

Per risolvere entrambi i problemi è nato K-Roof, il sottotegola per coperture e pareti metalliche che offre un sistema di drenaggio efficiente e ottime prestazioni di isolamento acustico.

 

Tetti e coperture metalliche

 

Scopri tutte le specifiche qui.

 

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Diffusione, freno e barriera vapore: qual è la differenza?

venerdì, 18 Marzo 2022 da Tema Corporation
TeMa Building - Vapour diffusion, retarder and barrier: how do they differ?

Nelle coperture piane o inclinate, acqua e umidità arrivano dall’esterno con le precipitazioni atmosferiche. Tuttavia, altrettanto insidiose sono le infiltrazioni che si generano all’interno con il vapore che può formarsi a seguito di sbalzi termici tra ambienti esterni e interni.

Negli elementi di costruzione il persistere di umidità e acqua di condensa sono causa un ammaloramento della struttura che si palesa con l’apparizione di efflorescenze, quelle macchie bianche che appaiono a seguito della solidificazione dei sali contenuti nell’acqua, e in seguito muffe.

Ottimi alleati per proteggere gli edifici dalle infiltrazioni sono delle membrane vapore multistrato che si distinguono in diffusione, barriera e freno al vapore.

Spesso confuse e ritenute intercambiabili tra loro, in realtà svolgono funzioni ben distinte.
Vediamole nel dettaglio.

 

Cosa le distingue?

A distinguere questi prodotti è principalmente il grado di traspirabilità al vapore, la sua capacità di resistenza, misurato con l’indicatore Sd. Più il valore di Sd è basso, più il materiale risulta traspirante. La norma UNI 11470:2015 definisce le modalità applicative degli schermi e le membrane traspiranti e il loro utilizzo su copertura a falda, su supporti continui o discontinui o a contatto diretto con isolante termico (per approfondire, clicca qui).

 

Diffusione vapore

Con Sd ≤0,1 m le membrane diffusione sono impermeabili all’acqua ma altamente permeabili al vapore che si crea negli ambienti e che può uscire.

Nelle coperture la membrana diffusione traspirante viene applicata nella parte esterna dell’edificio sopra l’isolante perché facilita l’evaporazione dell’umidità, anche residua, mentre sul lato interno sotto all’isolante si deve optare per un freno o una barriera.

TeMa Building Solutions propone T-VAPO FAST 150, T-VAPO FAST 180 e T-VAPO FAST 210.

 

Freno al vapore

Si tratta di membrane (2 m < Sd ≤20 m) che bloccano completamente il passaggio d’acqua ma solo parzialmente il vapore, regola quindi il passaggio di umidità evitando la formazione di condensa interstiziale.

Viene generalmente posto internamente alla struttura perché rallenta il passaggio di vapore che viene trasportato in inverno dall’aria calda verso l’esterno e che potrebbe deteriorare i materiali.

TeMa Building Solutions propone T-VAPO SLOW NET.

 

N.B. La tenuta impermeabile all’acqua delle membrane traspiranti e dei freni al vapore va riferita alla capacità di resistere all’acqua piovana nel caso il manto di copertura di danneggiasse o si rompesse: non va considerata in confronto all’acqua in pressione.

 

Barriera al vapore

Infine, la barriera al vapore è un materiale totalmente impermeabile sia all’acqua che al vapore (Sd ≥ 100 m) e trova utilizzo prevalentemente, ma non solo, in locali umidi come le piscine.

La posizione della barriera al vapore dipende dal flusso del calore: va posizionata a ridosso dell’isolante sulla faccia calda.

TeMa Building Solutions propone: T-VAPO STOP e T-VAPO STOP ALU.

 

Quale scegliere?

Non esiste una risposta univoca. Il tecnico consiglierà il prodotto adatto dopo un’analisi termografica passiva e una precisa progettazione termotecnica. In linea di principio l’aspetto fondamentale è bloccare il vapore dove si forma lasciando comunque passare eventuali residui in modo da mantenere integro lo strato impermeabile.

Come detto, per scegliere quale membrana utilizzare serve valutare diversi aspetti, quali le condizioni climatiche, la tipologia di isolante, i componenti strutturali e una valutazione tecnica sulla base di rilevazioni termoigrometriche.

 

Scopri tutta la gamma proposta da TeMa Building Solutions qui.

 

Barriera al vaporeDiffusione vaporeFreno al vaporegestionedelvaporetetto
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“Febbraio umido, buon’annata”. Non per i muri!

mercoledì, 16 Febbraio 2022 da Tema Corporation
TeMa Building - Internal damp walls

Sono tanti i fattori che possono influire sulla presenza di macchie d’umidità sui muri di casa e non è un evento piacevole trovarsi con pareti ammalorate nella parte inferiore e dover correre ai ripari. Certo però esistono dei metodi per prevenire direttamente il problema.

Vediamo più nel dettaglio cosa causa l’umidità nei muri e come è meglio agire.

Cosa causa l’umidità nelle murature interne?

Tra le cause principali si riscontrano:

  • La rottura di una tubatura: tanto dannosa quanto imprevedibile, crea una fuoriuscita d’acqua che rende evidenti le conseguenze in tempi brevissimi.
  • L’assenza di impermeabilizzazione: i muri a contatto col terreno sopportano la risalita dell’umidità intrinseca del terreno. In fase costruttiva diventa quindi necessario provvedere a impermeabilizzare l’edificio, con un occhio di riguardo per i piani terra e i piani interrati, soprattutto se si tratta di casolari e ville di campagna.
  • Il danneggiamento dello strato impermeabile: come detto appena sopra, è bene impermeabilizzare, ma serve anche prevedere uno strato di protezione che resista a grossi carichi e a spinte idrostatiche dal terreno. Solo così l’impermeabilizzazione durerà intatta.
  • L’inadeguata ventilazione degli ambienti: l’aria satura di umidità non crea meno danni dei fattori già descritti. Infatti, se il muro è freddo e l’ambiente interno è caldo, si crea condensa del vapore acqueo. È bene, quindi, provvedere a un’adeguata ventilazione degli ambienti.

 

Quali conseguenze possono manifestarsi?

Prima fra tutte c’è l’efflorescenza, ossia la solidificazione dei sali presenti nell’acqua che si manifesta con la comparsa di macchie bianche. Segue poi il rigonfiamento e lo scrostamento dell’intonaco.
Infine, possono comparire macchie di muffa.

Tutto ciò compromette l’estetica degli ambienti, ma ancor di più la vivibilità: insalubri e potenzialmente nocive, le muffe e l’umidità possono causare molti danni alla salute dell’uomo, se non eliminate tempestivamente.

 

Cosa NON fare?

A volte purtroppo muffe e umidità compaiono e ciò che possiamo fare è cercare di arginare (coprire) i danni.
È bene rivolgersi a uno specialista per capire l’entità del problema ed eventualmente pensare a una soluzione su misura.

Di certo però non è una soluzione cercare di coprire i danni come nascondere la polvere sotto al tappeto: il problema persiste. Anzi, rischia di ripetersi e peggiorare, perché pitture isolanti e piastrelle impediscono l’asciugatura.

 

Come prevenire: i consigli di TeMa Building Solutions

La prevenzione è sempre l’arma migliore in questo caso: prevedere già da principio una corretta impermeabilizzazione, soluzioni per il drenaggio e di protezione meccanica dell’impermeabilizzazione consente di evitare quei costi e quelle difficoltà che sorgerebbero a danno avvenuto.

Per questo, TeMa Building Solutions consiglia la membrana bugnata T-Kone Plaster e i suoi accessori.
Le bugne creano 8 mm di camera d’aria che garantisce una costante circolazione d’aria e, grazie al profilo posto alla base, elimina l’umidità in eccesso. Da applicare con i chiodi in dotazione dopo aver pulito e livellato la superficie, funge da perfetto aggrappo per l’intonaco.

 

Vai alla pagina dedicata per approfondire.

 

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