La sicurezza prima di tutto: anche nelle discariche controllate
L’esperienza trentennale di TeMa Geo Solutions spazia anche nell’ambito delle discariche controllate e dei siti contaminati, con prodotti appositamente studiati per ogni funzione a garanzia della sicurezza dell’opera e con un’attenzione all’investimento, oltre che alla massima efficienza delle prestazioni.
La normativa italiana in materia di discariche
In Italia lo smaltimento controllato dei rifiuti è stato regolamentato già a partire nel 1982, per poi essere integrato con la direttiva europea e aggiornato nel 2020 con il D.Lgs n.121.
Con questa normativa si stabiliscono tutti gli aspetti del ciclo di smaltimento, dalla classificazione delle discariche al tipo di rifiuti, così come i criteri costruttivi e gestionali degli impianti, con massima attenzione alla questione ambientale. A questo proposito, TeMa ha predisposto stratigrafie e materiali che adempiono alle funzioni richieste e rispondenti alla normativa di riferimento.
Le principali funzioni per la messa in sicurezza delle discariche controllate
Mettere in sicurezza un impianto di discarica significa espletare diverse funzioni:
Barriera
Pareti e fondo vanno isolate per salvaguardare le falde acquifere e il terreno dal percolato e dai biogas derivanti dai processi di decomposizione. Per assicurare un’adeguata impermeabilizzazione, la normativa impone che si utilizzino almeno 0,5 m di argilla oppure, per il principio di equivalenza idraulica, dei prodotti sintetici: i compositi a base bentonitica sodica come Barrier Bento – che contiene fino a 5 kg/mq di bentonite tra due strati di geotessile – impermeabilizzano, fungendo da barriera tra terreno e rifiuti.
Rinforzo
Uno dei problemi più importanti da fronteggiare durante la progettazione delle discariche, soprattutto del sistema di copertura (capping), è la stabilità, ottenuta grazie all’abbinamento di resistenza a compressione del terreno e resistenza a trazione dei geosintetici. Le soluzioni per il rinforzo fornite da TeMa spaziano dalle geogriglie della serie PET alle geostuoie accoppiate a geogriglie.
Drenaggio
Per la captazione di liquidi e di aeriformi la normativa prevede l’utilizzo di 50 cm di materiale inerte, che tuttavia non è esente da problemi di stabilità, soprattutto su pendenze più importanti. I geocompositi drenanti consentono di ottenere stratigrafie ridotte e risparmiare sul numero di mezzi mobilitati per il trasporto. L’offerta TeMa spazia da membrane bugnate e microbugnate, monofilamenti accoppiati a TNT, georeti con uno o due TNT.
Controllo erosione
L’azione di eventi atmosferici, negli ultimi anche molto violenti e imprevedibili, erode la coltre superficiale del terreno innescando preoccupanti fenomeni franosi con conseguente rischio idrogeologico. Per prevenire fenomeni di questo genere, diventa fondamentale favorire la vegetazione (che svolge una naturale funzione antierosiva) e proteggere il terreno in attesa dell’attecchimento, con le stuoie naturali o sintetiche a marchio TeMa.
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TeMa alla XII Conferenza Internazionale sui Geosintetici
Ci saremo anche noi alla 12° edizione della Conferenza Internazionale sui Geosintetici che si terrà a Roma presso l’auditorium Parco della Musica dal 17 al 21 settembre 2023 e che vedrà un nutrito programma di incontri tra professionisti (maggiori informazioni sugli appuntamenti qui).
Quattro giorni di incontri formativi e informativi sui geosintetici esplorati in tutte le sotto-tipologie: i geotessili tessuti e non tessuti, le geogriglie, le georeti, le geostuoie, i geocompositi drenanti e di rinforzo e le geomembrane.
L’utilizzo dei geosintetici trova sempre più applicazione e svolgono diverse funzioni (spesso in combinazione). In particolare:
- Drenaggio – geocompositi drenanti e georeti.
- Filtrazione e Separazione – geotessili tessuti e geotessili non tessuti.
- Rinforzo – geotessili tessuti e geogriglie.
- Salvaguardia delle impermeabilizzazioni – membrane bugnate con bugne troncoconiche o stellate.
- Antierosione – georeti, geostuoie, biotessili.
- Protezione meccanica – geotessili non tessuti, geotessili compositi.
- Applicazioni speciali – vari geosintetici realizzati su richiesta specifica.
I temi principali affrontati spazieranno tra i diversi campi di utilizzo, dalla progettazione antisismica ai rilevati stradali e ferroviari e, ancora, dal controllo erosione alle funzioni di filtrazione e drenaggio, fino all’analisi di casi pratici.
Il mondo della ricerca è in continua evoluzione e gli incontri in programma sono una grande opportunità per condividere le esperienze e i recenti sviluppi tecnici con ingegneri, geologi, consulenti, appaltatori e chiunque sia coinvolto nella ricerca e nell’utilizzo dei geosintetici.
Durante l’evento sarà possibile partecipare a conferenze tecniche, giroud lecture, special lectures e corsi brevi e visitare il padiglione espositivo dove incontrare le aziende produttrici.
L’esperienza trentennale di TeMa nell’utilizzo dei geosintetici
L’evento internazionale, che porta il titolo “Leading the way to a resilient planet”, rappresenta appieno l’obiettivo per il quale TeMa ha iniziato a produrre e sperimentare geosintetici fin dalla metà degli anni 90: la ricerca di tecnologie e dei materiali più adatti da applicare nella costruzione di edifici e opere geotecniche.
È stato un confronto continuo anche con l’aumentata sensibilità con le grandi tematiche ambientali. È ciò che ha permesso di allargare l’offerta commerciale e di espanderci in 80 Paesi nel mondo.
Oggi i prodotti a catalogo sono molti e rispondono a richieste specifiche per discariche, gallerie, rilevati stradali, argini e terre rinforzate, aumentando via via le prestazioni per il controllo dell’erosione superficiale, il drenaggio delle acque meteoriche e il rinforzo dei pendii erbosi.
Il mondo dei geosintetici è in forte evoluzione e i nostri investimenti sono ingenti, soprattutto nella ricerca, per poter fornire ai nostri clienti le migliori soluzioni, anche personalizzate, per i loro progetti. Insieme ai nostri partner condividiamo “l’urgenza” di perseguire il nostro ferreo ideale di attenzione all’ambiente e di tutela idrogeologica del territorio.
Ti aspettiamo a Roma dal 17 al 21 settembre 2023 allo Stand 22.
Nel frattempo puoi scoprire tutti i dettagli sull’evento qui.
Il rinforzo di pendii e scarpate
Pendii e scarpate possono essere adibiti a rilevati stradali o ferroviari, a rialzi di argini e golene, ma anche a vigneti, soprattutto in un territorio come l’Italia fra i più ricchi al mondo di paesaggi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Molti di quei terrazzamenti rinverditi sono vere e proprie opere in terra rinforzata la cui stabilità è garantita da una tecnica costruttiva ben collaudata che pone in primo piano il rinforzo del versante.
Il rinforzo di pendii e scarpate per una maggiore stabilità
Le opere in terra rinforzata sono opere di sostegno che consentono di sorreggere pendii e scarpate, anche con pendenze elevate, senza l’uso di manufatti in calcestruzzo, che risulterebbero più invasivi dal punto di vista paesaggistico.
Il terreno, infatti, ha una naturale capacità di resistenza a compressione e, associato a griglie geositetiche (che hanno un’ottima capacità di resistenza a trazione), forma un sistema stabile, in quanto le caratteristiche intrinseche dei due elementi forniscono un composito maggiormente performante.
La struttura a maglie aperte consente alle geogriglie di rinforzo di sviluppare delle resistenze passive in corrispondenza degli elementi trasversali, oltre alla resistenza allo scorrimento del geosintetico rispetto al terreno. La gamma TeMa Geo Solutions è completa di geogriglie X-Grid nei suoi più svariati modelli da scegliere in base al progetto.
Come posizionare la geogriglia nella stratigrafia di un terreno?
Ogni pendio richiede una progettazione appropriata ed esperta. Va comunque premesso che, oltre alla necessità di rinforzare il rialzo in terra con le geogriglie, si deve garantire il controllo dell’erosione superficiale con le stuoie sintetiche o naturali e la sagomatura con i casseri in rete metallica elettrosaldata.
A ogni “blocco” di terreno sostenuto dai casseri va applicata la geogriglia X-Grid, posizionata tra il terreno di riempimento e la stuoia antierosione. Si deve prevedere un risvolto esterno alla casseratura per non più di 150 cm, installando i picchetti di irrigidimento della casseratura equidistanti circa 30 cm.
- Terreno di fondazione
- Casseri metallici
- Stuoia antierosione
- Geogriglia
- Terreno di riempimento
- Inerbimento del fronte
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Le valutazioni tecniche nella costruzione di opere in terra rinforzata
Le opere in terra rinforzata hanno riscosso molto successo negli ultimi anni e vengono realizzate ovunque possibile, quasi soppiantando le terre armate in calcestruzzo.
Impiegate in svariati ambiti, contano importanti vantaggi, economici e ambientali. A differenza delle terre armate in calcestruzzo, infatti:
- sono sostenibili perché rinverdiscono;
- consentono un grande recupero di spazio, grazie ad inclinazioni elevate fino agli 80° (contro i 30-40° delle scarpate in terra naturale);
- minor inquinamento grazie a un minor numero di camion che trasportano i materiali da costruzione;
- per i riempimenti, sfruttano il terreno di scavo, purché compatibile con le regole di stabilità, evitando il trasporto di altro materiale;
- una volta rinverdite, si integrano nel territorio, salvaguardando gli aspetti paesaggistici dei nostri borghi.
In ogni caso, prima di progettare l’intervento ci sono alcuni aspetti e dati da valutare.
Dati preliminari da conoscere
Per prima cosa è necessario acquisire le fondamentali informazioni tecniche per valutare la fattibilità dell’opera, come:
- indagini geognostiche relative all’area su cui si è ipotizzata la realizzazione della struttura
- rilievi planoaltimetrici
- sezioni significative circa lo stato di fatto
- geometria della futura opera (inclinazione del fronte, altezza, suddivisione in più balze, pendenza della parte sommitale)
- carichi esterni applicati alla struttura (carichi sommitali nel caso si debba prevedere un parcheggio oppure una strada)
- classificazione sismica dell’area
- caratteristiche geotecniche (angolo di attrito interno, coesione e peso specifico) del terreno a tergo la futura opera, del terreno di fondazione, del terreno di riempimento
- presenza di falde sospese o infiltrazioni di altra natura.
A questo punto si può procedere con le verifiche di calcolo con dei specifici programmi.
Le verifiche di calcolo nella costruzione di opere in terra rinforzata
Si effettuano delle verifiche interne ed esterne. Quanto alle prime, si effettuano:
- il test di resistenza dei rinforzi, che valuta eventuali meccanismi di collasso e determinano spaziatura, lunghezza, resistenza a trazione dei geosintetici che si andranno a posare
- il test di sfilamento per verificare che il rinforzo applicato non si rompa o si sfili
- il test di scorrimento, affinché non si verifichino moti traslativi lungo i piani di posa
- il test del risvolto, per accertarsi che la lunghezza praticata nella parte superiore del singolo strato risulti stabile.
Quanto alle verifiche esterne da effettuare in fase esecutiva, ricordiamo il test di scivolamento, di ribaltamento, di capacità portante e di stabilità globale.
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Abbiamo 30 anni di esperienza nel settore e mettiamo a disposizione materiali e soluzioni con specifiche performance. Contattaci.
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Piste ciclopedonali: le soluzioni per renderle più sicure e più belle.
Giornate che si allungano, pomeriggi più miti, tanta voglia di stare all’aria aperta e magari di fare un po’ di attività fisica, ma anche raggiungere il posto di lavoro e la scuola o andare a trovare un amico… Sono tutti ottimi motivi per sfruttare, quando ci sono, le piste ciclopedonali, possibilmente lontano dal traffico cittadino.
I vantaggi della mobilità sostenibile
Si parla sempre più spesso di sostenibilità ambientale e dei benefici fisici e psicologici dell’attività fisica:
- Minor inquinamento atmosferico e acustico dovute al traffico.
- Riduzione dei costi di trasporto.
- Maggiore libertà di spostamento.
- Valorizzazione delle aree verdi in città.
- Miglioramento della qualità di vita grazie a un po’ di sport quotidiano.
TeMa Geo Solutions tra sicurezza e benefici urbani
Le strade “non attrezzate” possono essere pericolose per chi sceglie di spostarsi in bicicletta: per questo e per le ragioni ambientali le piste ciclopedonali sono la soluzione più adatta, entrando a far parte sempre di più dei piani di mobilità delle amministrazioni pubbliche locali.
TeMa Geo Solutions offre tutta la sua esperienza coniugando le opere in terra rinforzata e la loro caratteristica di essere “green”, con i percorsi ciclopedonali.
Si può realizzare un rilevato o un ampliamento stradale con i lati inclinati a 65°/70° grazie al sistema T-System (composto da casseri, geogriglia X-Grid PET e stuoia di controllo erosione frontale K-Mat FG Green) mettendo così in sicurezza la pista e lasciando rinverdire il pendio. Il rinverdimento svolge una funzione antierosiva naturale: per favorirla TeMa Geo Solutions consiglia l’applicazione di stuoie, naturali o sintetiche. Per stabilizzare il manufatto, il sistema T-System per le terre rinforzate adottato da TeMa prevede l’impiego delle geogriglie X-Grid PET.
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Tra opere in terra rinforzata e drenaggio
Per i lavori di ampliamento del centro commerciale Serravalle Retail Park in Piemonte abbiamo supportato l’impresa nella scelta delle soluzioni da adottare e assistito nelle verifiche.
L’area di circa 2.000 m2 ha richiesto alcuni interventi quanto a opere in terra rinforzata e drenaggio, in particolare ci siamo occupati delle opere propedeutiche per i lavori di ampliamento risalenti al 2016.
A sud-ovest del manufatto il terreno è stato messo in sicurezza e successivamente reintegrato le superfici di verde areale.
Vediamo più nello specifico come si è proceduto.
La natura dell’intervento
Per la messa in sicurezza del versante antistante al complesso, l’intervento prevedeva la realizzazione di opere in terra rinforzata in varie bancate, per la precisione 3 moduli di 6 m di altezza ciascuno.
Inoltre, per gestire le acque provenienti dal bacino idrogeografico posto a monte dell’area, si è provveduto a specifici interventi per il drenaggio superficiale.
La soluzione di TeMa Geo Solutions
Per l’opera in terra rinforzata i 3 moduli sono costruiti con lunghezze di ancoraggio di 7 m e resistenze da 110 kN/m date dalle geogriglie X-Grid PET PC 110.
Per quanto riguarda il drenaggio, invece, si è previsto l’utilizzo della Membrana Nera Geo, la membrana bugnata in HDPE da 8 mm accoppiata a TNT filtrante alla cui base si trova un tubo fessurato in PE.
Il sistema di drenaggio è stato installato anche in prossimità dei tatti orizzontali di ogni berma, al fine di evitare infiltrazioni future nell’opera rinforzata.
Le opere in terra rinforzata come barriere acustiche
Sentire per tutto il giorno il rumore del traffico fuori dalla finestra è irritante e distraente e, sul lungo termine, anche dannoso per la salute.
Per questo l’OMS e alcune leggi regolamentano l’adozione di sistemi per il risanamento acustico delle città: la Legge quadro 447 del 1995 per l’Italia e la direttiva europea sul rumore ambientale 49/2022. Infatti, se non è possibile agire sulla causa del rumore, la soluzione è quella di installare degli schermi protettivi. Possono essere di varia natura, ma in questo caso ci focalizziamo sulle opere in terra rinforzata che richiedono degli accorgimenti specifici di cui parliamo qui.
Ad esempio, la Pedemontana Veneta è una nuova arteria: quasi 100 Km. Quasi completamente in funzione nel Nord-Est del Veneto, l’asse principale di questa superstrada si mantiene in trincea profonda per attenuare al minimo l’impatto “territoriale” e ambientale sull’area circostante. Significa che ai lati “scorrono” lunghe superfici inclinate in terra rinforzata con 58,61 km di filari arborei e siepi e verde areale per 1.333.410 mq fra siepi campestri, boschetti, scarpate inerbite e prati alberati.
Un’attenzione al rumore con grande considerazione paesaggistica.
Come sono fatte le barriere acustiche in terra rinforzata?
In questo tipo di rilevati dalla tipica forma trapezoidale si utilizza terra che col tempo si ricoprirà di vegetazione. Ad aiutare il terreno, che già possiede una buona resistenza a compressione, vengono abbinati dei rinforzi geosintetici, le geogriglie. Queste vengono inserite orizzontalmente nel terreno e sviluppano attrito e tensione che stabilizzano l’opera, aumentandone la resistenza alla sollecitazione.
TeMa Geo Solutions ha nella sua gamma le geogriglie della serie X-Grid Pet PVC, con diversi valori di tenacità, adatte a ogni tipo di contesto.
Altro elemento da considerare è l’erosione superficiale del terreno: per contrastarla si applicano delle geostuoie sintetiche, anche con funzione pacciamante per favorire la crescita del manto erboso, o delle bioreti in fibre naturali.
Anche in questo caso, TeMa Geo Solutions offre una grande scelta che spazia da Ecovermat F Grass e Ecovernet FJ alla serie K-Mat.
Perché utilizzare una barriera vegetale come elemento acustico protettivo?
La barriera vegetale ha un’indiscussa capacità di limitare la propagazione delle onde sonore: una parte di esse viene assorbita, una parte riflessa e una parte deviata. Nel complesso, dunque, la quantità di onde sonore che arriva al ricevente è notevolmente ridotta e i rumori possono essere attenuati di diversi decibel.
I vantaggi di una barriera fonoassorbente in terra rinforzata
Creare delle opere in terra rinforzata ha i suoi notevoli vantaggi:
- il costo è ridotto perché spesso si può utilizzare terra presente in loco
- non sono necessarie particolari manutenzioni, se non la regolare tenuta in ordine.
- aiuta l’ambiente e si crea un’integrazione integra con esso: un elemento vegetale mitiga anche le emissioni dei veicoli assorbendo la CO2 e purificando l’aria.
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Le discariche controllate e l’importanza di isolarle
Le discariche di rifiuti inerti, non pericolosi e pericolosi sono governate da leggi specifiche di ogni Paese (in Italia il D.Lgs del 3 settembre 2020) che prevedono regole ben precise sulla costruzione e il mantenimento di questi siti.
Essendo praticamente all’interno del terreno ed essendo programmate per determinati tipi di rifiuti, devono rispettare standard ambientali e di sicurezza.
Quindi oggi parliamo di discariche controllate e come isolarle.
I rischi di non isolarle
Partendo dal presupposto che è fondamentale effettuare un corretto smaltimento, molti rifiuti possono impiegare anni – addirittura decenni – a disattivarsi e a ultimare i naturali processi di decomposizione. In questa fase producono numerosi liquami, come il percolato, che è altamente contaminante per il terreno e le falde acquifere.
Inoltre, vengono prodotti anche dei biogas, in particolare metano e anidride carbonica, risultato della degradazione di materiale organico, che devono essere controllati e che potrebbero essere utilizzati per la produzione di energia rinnovabile.
Discariche controllate e come isolarle
Le discariche controllate devono essere isolate dal terreno che le ospita, ma per essere sicure le funzioni da assolvere sono diverse.
Controllo dell’erosione superficiale
La vegetazione protegge naturalmente il terreno dall’erosione dovuta ad agenti atmosferici come vento e pioggia che causerebbe cedimenti. In attesa che avvenga l’inerbimento a proteggere le sponde e la superficie della discarica ci sono le geostuoie antierosive nella versione biodegradabile e sintetica da scegliere in base alle esigenze.TeMa Geo Solutions propone una vasta gamma tra cui scegliere, consultabile qui.
Rinforzo
A volte la discarica viene progettata e costruita su pendii più o meno ripidi. Nel caso in cui la pendenza sia elevata e il terreno non riesca da solo a sostenersi, è doveroso applicare delle griglie di sostegno al fine di evitare scivolamenti che esporrebbero e danneggerebbero gli strati inferiori. Vedi le nostre soluzioni.
Drenaggio
Attraverso alcuni prodotti specifici, i geocompositi drenanti, è necessario provvedere al drenaggio delle acque meteoriche, ma anche del percolato che inevitabilmente si forma e che deve essere tenuto lontano dal terreno.
Barriera
Prodotti a base di bentonite, come Barrier Bento, consentono di impermeabilizzare l’area sia nelle pareti con inclinazioni elevate, sia nel fondo.
Capping
Anche le discariche hanno una copertura finale che deve rispondere a dei criteri ben precisi. Tra questi ricordiamo sempre l’isolamento dei rifiuti dal terreno e il controllo dell’erosione superficiale, ma altrettanto importanti sono la minimizzazione delle infiltrazioni di acqua e l’inserimento nel paesaggio.
Nuove soluzioni nella costruzione e/o sistemazione delle strade
La sicurezza delle infrastrutture stradali è l’obiettivo primario e gli interventi di manutenzione – preventiva o straordinaria che sia – sono sistematici. I manti stradali sopportano carichi di traffico cospicui e cambiamenti atmosferici con escursioni termiche elevate. Si rende necessaria quindi una costante manutenzione per assicurare la regolarità della superficie e la stabilità degli elementi strutturali. Vediamo quali sono i principali fattori da considerare nella costruzione e sistemazione delle strade.
Controllo dell’erosione erosione superficiale
È principalmente dovuta ai cicli di gelo/disgelo che rendono il bitume meno elastico e quindi più facilmente soggetto a vuoti interni. Tali vuoti lasciano penetrare l’acqua negli strati sottostanti, erodendo gradualmente la struttura.
A ciò si sommano i grossi carichi di traffico, soprattutto se di mezzi pesanti, che causano una deformazione degli strati superficiali: la conseguenza è la penetrazione d’acqua che “ammorbidisce” la struttura rendendola meno resistente.
Il drenaggio anticapillare
Un concetto piuttosto complesso, ma molto sorvegliato in ambito edilizio, è quello della capillarità dell’acqua, ossia la capacità dei liquidi di muoversi in microspazi anche contro la forza di gravità. Aiutata dalle pressioni esercitate sugli strati più profondi, risale verso l’alto trascinando con sé le componenti più fini dei materiali, provocando fenomeni di deformazione.
Occorre, quindi, prevedere un geocomposito drenante, una membrana tridimensionale ottenuta dall’accoppiamento di due o più componenti sintetiche con la funzione di convogliare i fluidi verso l’esterno e impedirne la risalita.
Puoi scopri tutte le nostre soluzioni qui.
Rinforzo
A volte può essere necessario posizionare delle griglie di rinforzo, soprattutto in caso di pendenza più o meno accentuata che causerebbe uno scivolamento verso il basso di una banchina stradale.
Ovviamente la scelta del tipo di rinforzo più adatto, e quindi anche della posizione della geogriglia nella stratigrafia, dipende dalle problematiche da affrontare, tra le quali quella di rinforzare l’area superficiale per limitare la propagazione delle lesioni agli strati sottostanti, migliorare la capacità portante e ridurre le sollecitazioni trasmesse agli strati più profondi, oppure quella di provvedere ad assolvere la funzione di separazione (e di anticontaminante).
Scopri le nostre soluzioni qui.
Stabilizzazione
Durante gli interventi di costruzione e sistemazione delle strade può capitare di imbattersi in terreni più soffici, che possono manifestare fenomeni di instabilità o addirittura, nelle prime fasi de lavori, di collasso. Se anche non dovesse compromette la fattibilità dell’opera, questo comunque rischia di pregiudicare i requisiti minimi di sicurezza previsti per legge.
Anche in questo caso, i geosintetici sono la risposta al problema, perché assorbono le tensioni almeno fino al momento in cui l’opera raggiunge una sua stabilità strutturale.
Scopri le soluzioni della linea X-Grid qui.
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Terrapieni nei giardini di casa: piccole isole colorate
Di sola muratura, abbelliti con piante e fiori di vario tipo e colore, più o meno alti, i terrapieni sono spesso parte dell’edilizia pubblica nei parchi e nelle piazze ma anche un elemento che contraddistingue i giardini privati. Nell’ambito di costruzioni urbane i terrapieni possono essere bordi di una strada privata, scalinate e aiuole, che raggiungono un’altezza relativamente ridotta, quasi sempre al di sotto di 1 metro.
L’effetto visivo è molto piacevole, organizzato e da personalizzare con i colori e le tipologie di piante che si preferiscono. Tuttavia, affinché l’opera abbia un’adeguata stabilità, la normativa prescrive alcune specifiche da tener presenti nella loro costruzione.
Un breve ripasso “scolastico”: partiamo dal capire cosa sono e come sono costruiti.
Cosa sono i terrapieni?
I terrapieni sono accumuli di terra che formano dei dislivelli nel terreno più o meno marcati e possono essere naturali o artificiali. I primi sono prodotti ed eventualmente accentuati da eventi franosi, mentre i secondi sono costruiti dall’uomo e consistono in un riporto di terra sostenuto da un muro, spesso al fine di evidenziare il dislivello.
Il rischio frane
In quanto tumuli di terra, soprattutto se di una certa altezza, i terrapieni possono venire messi a dura prova dagli eventi atmosferici, con conseguente erosione e ruscellamento dovuto alle acque meteoriche.
Si riconoscono, quindi, alcuni elementi caratterizzanti:
- sistemi per drenaggio e scolo nella zona sottostante in cui si accumula tutta l’acqua piovana;
- sostegno e rinforzo dei pendii, la parte più soggetta a erosione;
- substrati e sistemi antidilavamento per consentire la crescita delle piante nelle condizioni migliori riparando la parte superiore del terreno dagli effetti di vento, sole e pioggia finché le piante non si sono rinforzate e ben radicate.
I muri a blocchi e le griglie di rinforzo per terrapieni
Come da regolamento, per impedire l’erosione del terreno o dell’irrigazione i terrapieni vengono rinforzati con i muri di contenimento in una combinazione di blocchi in calcestruzzo e geogriglie che rispondono alle esigenze geotecniche, edilizie e architettoniche.
TeMa Geo Solutions ha i prodotti adatti a creare questo tipo di costruzione.
Per il rinforzo del terreno proponiamo X-Grid, geogriglie di rinforzo uniassiali di tipo knitted realizzate con fili di poliestere ad alta tenacità e rivestite da uno strato protettivo in PVC.
Per quanto riguarda invece i muri di contenimento, la gamma prevede T-Block, un blocco monolitico in calcestruzzo per la realizzazione di murature rinforzate.
La particolarità di questo prodotto è l’incastro maschio/femmina, sagomato direttamente sul blocco, che assicura la massima connessione tra i blocchi, evitando così l’utilizzo di fermi meccanici, colle o malte e rende la parete più forte e resistente ai danni.
Scopri qui tutte le specifiche dei prodotti citati.
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